domenica 8 novembre 2020

La morte delle Competenze nel Mondo delle Competenze. (Post volgaretto. Sconsigliato alle persone sensibili)

 


Oggi ci sarebbe da scompisciarsi dal ridere. In Italia un ex Carabiniere diventato Commissario straordinario per la Sanità in Calabria si fa rimbrottare dalla Segretaria: “Devi arrivare preparato!” Un giornalista gli chiede conto dei posti di terapia intensiva in Calabria e del Piano straordinario che avrebbe dovuto predisporre. Lui non ne sa nulla e va a caccia di farfalle nel tentativo di non fare la figura del coglione. Non ci riesce e fa quasi tenerezza quando dice che il giorno dopo non sarà più lì perché lo solleveranno dal suo incarico. Evidentemente non era il suo mestiere oppure sì, avrebbe potuto anche metterci mano, leggendosi le carte, ma non fare nulla in terra di 'ndrangheta è sempre consigliabile.

Il secondo episodio è ancor più divertente: lo staff di Trump deve prenotare una location per Giuliani che a nome di Trump urla che il voto per Biden è stato drogato e che ci sono brogli evidenti in Pennsylvania.

Qualcuno dello staff, presumo pagato lautamente, prenota il “Four Seasons”. O meglio: pensa di prenotare la sala conferenze di un Grand Hotel supermegalusso. E invece prenota il retro di un'altra quattro stagioni, una ditta sgarrupatella di fondali paesaggistici, vicino a un forno crematorio e a un negozio per la vendita di prodotti per adulti.

Un luogo squallidissimo che, scusate l'espressione, rappresenta perfettamente il “buco del culo del Mondo”.

Ci sarebbe da ridere, ma temo che ci sia da piangere.

Perché l'idea che gli incompetenti o semicompetenti possano lavorare come i competenti ha fatto breccia.

Per cui , quando in Veneto, su mandato di Zaia (che passa per essere quello intelligente del gruppo leghista), un veterinario vi farà un tampone rino-faringeo, non meravigliatevi che lo inserisca dalla parte sbagliata là dove non batte il sole.

E non si arrabbino i veterinari, lo so che non sbaglierebbero orifizio, ma io, di contro, non affiderei la mia gatta neanche al migliore cardiochirurgo del mondo. Vorrei un veterinario veterinario, non un medico appassionato degli animali.

Eppure la cultura popolare dovrebbe aiutare: “Ofelè, Ofelè, fa il to mesté”, ma, per i fighetti come noi, c'è anche la cultura classica, eh!, “Sutor, non ultra crepidam”! Ma tanto con la cultura non si mangia, mentre senza cultura...Attenti al tampone!

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