Oggi per una questione sanitaria si sta
fermando un Paese. E lo sta facendo con compostezza e raziocinio. E
contro ogni logica economica.
Riflettano i fautori del neoliberismo
all'amatriciana. Gli Statali alla fine del gran casino avranno,
nonostante tutto, il culo nel burro. Gli Statali della Sanità, che
si stanno sbattendo alla grande, non avranno nocumento stipendiale,
al massimo si ammaleranno per deontologia professionale.
Oggi a soffrire, e tutti dovremmo e dobbiamo soffrire per loro, sono i professionisti delle partite IVA e le attività del privato e non solo: turismo, ristorazione, cooperative sociali.
I neoliberisti, però, fino all'altro ieri,
non hanno avuto la stessa pietà quando ne hanno avuto la
possibilità: tagliare il pubblico per loro è sempre stata una vera gioia.
Privare
della carta igienica le scuole, evvabbe', e dei posti di Terapia intensiva gli Ospedali , ohibò, era solo un vantaggio: meno tasse e Stato leggero. Oplà!
Ora piangono le lacrime amare degli idioti
imprevidenti: si sono accorti che durante le emergenze gli Stati
leggeri evaporano, mentre gli Stati che hanno mantenuto un po' di
Welfare sopravvivono.
Perché? Perché il principio
solidaristico è ancora valido e vitale, mentre l'individuo dell' “homo
homini lupus” che sbrana il suo simile sempre e comunque è ferale e imprevidente (tranne che ci sia uno Stato
assolutista e dittatoriale a tagliargli le unghie o a nascondere i danni).
Per metterla sul banale,
un esempio: se volete un tampone per stabilire se avete il
Coronavirus in Italia non pagate, negli Stati Uniti costa 3000 euro.
E , lì, se non avete neanche
un'assicurazione, non vi fanno neanche entrare nell' Ospedale.
Potete
crepare all'ingresso e contagiare tutti gli altri.
Allegramente.
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