I fatti sono noti: Vittorio Sgarbi dopo
un'intemerata sui Magistrati associati alla Mafia, ha apostrofato due
sue colleghe parlamentari con epiteti che è bello tacere. Mara
Carfagna, oggetto delle gentili attenzioni del critico d'Arte, ha
chiesto ai commessi di accompagnarlo fuori dall'Aula. Vittorio Sgarbi
si è fatto trasportare fuori dall'uscio come un sacco di patate, non rinunciando nel
frattempo a proferire la solita geremiade della vittima sacrificale di ogni ingiustizia.
Purtroppo, trent'anni di Berlusconismo
ci hanno abituati al trasferimento nelle aule del Parlamento delle
dinamiche della TV trash. Lo scandalo è relativo per l'opinione
pubblica: dare della t* o della p* a una Parlamentare o alla Vicepresidente della Camera è, per
molti, un atto di suprema libertà di pensiero.
Non sta qui l'unico problema: su Internet
girano immagini di deposizioni di Gesù (e tra i primi postatori delle immagini artistiche metaforicamente pregne c'è
proprio Vittorio Sgarbi), dove al viso del Cristo si sostituisce la
faccia di Sgarbi urlante dopo l'espulsione dall'Aula.
Che c'è di male in un meme? Be', in
primis, visto che l'oggetto della presunta Satira è anche colui che
propone l'associazione è quello di fornire forza a un'idea che
satirica non è.
Sgarbi, in simili immagini, è vittima, non carnefice.
E il vittimismo, da Berlusconi in poi (scusate l'insistenza, ma è da anni che metto in luce la pericolosità di questo meccanismo perverso), è lo strumento di ribaltamento psicotico della realtà che le Destre stanno usando in modo scientifico e, direi, con grande successo.
Sgarbi, in simili immagini, è vittima, non carnefice.
E il vittimismo, da Berlusconi in poi (scusate l'insistenza, ma è da anni che metto in luce la pericolosità di questo meccanismo perverso), è lo strumento di ribaltamento psicotico della realtà che le Destre stanno usando in modo scientifico e, direi, con grande successo.
La vittima non è chi è oggetto di
violenza e minacce, perché la vera vittima, in fin dei conti, è il
violento e l'aggressore per i seguenti motivi (procedo in modo disordinato):
1- L'aggressore è stato provocato.
2- L'aggressore ha diritto di
esprimersi sempre e comunque, altrimenti c'è un'evidente dittatura del “politically
correct”.
3-La vittima non è mai vittima al
100%: ha sicuramente qualche scheletro nell'armadio.
4-La vittima ha tutte le
caratteristiche dell'aggressore, perché si oppone, quando può o riesce, talvolta con
violenza verbale o fisica alle violenze verbali o fisiche di chi
aggredisce. E quindi taccia.
Come si può ben vedere, il meccanismo vale sia per l'aggressione politica sia per la violenza sessuale. E' un "plot" narrativo che funziona sempre.
Come si può ben vedere, il meccanismo vale sia per l'aggressione politica sia per la violenza sessuale. E' un "plot" narrativo che funziona sempre.
Il progenitore di questo "barbatrucco" mentale è il
pessimo aforisma : “Esistono due forme di fascismo: il fascismo
propriamente detto, e l'antifascismo” che poi si è trasformato nel "razzismo degli antirazzisti" e nell'"intolleranza dei tolleranti",
formulette stereotipate che troverete nel “tool” di ogni
conservatore seriale.
Come ho già scritto, certa destra si
comporta come l'ospite molesto (della democrazia), che, non appena
entrato in casa tua, per pulirsi le scarpe inzaccherate di merda,
utilizza il tappeto buono nel tuo soggiorno. Alle legittime rimostranze, ti
accuserà di essere una persona malvagia, un barbaro Polifemo che
non conosce le leggi dell'ospitalità.
Insomma, per questi bei tomi , Carfagna
dovrebbe chiedere scusa a Sgarbi che si è di molto offeso di essere
trattato come un povero Cristo.
Vedete voi come lo specchio deformato della realtà, e senza uso di Acido Lisergico, può sortire simili effetti strabilianti! Basta un "meme"!
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