martedì 30 giugno 2020

"Eh, che maniere! Qui tutti ce l'hanno con me perché io sono piccolo e nero... è un'ingiustizia, però!".


I garantisti alla amatriciana tirano fuori dal cappello un'intercettazione di un magistrato (morto e sepolto sia chiaro) in cui quest'ultimo afferma che il comportamento dei Magistrati in un processo a Berlusconi sui millanta che ha dovuto affrontare non è stato del tutto trasparente.
Sulla base di questa intercettazione del 2013, il garantismo ad orologeria, fottendosene allegramente dei tre gradi di giudizio e di un iter giudiziario che è giunto al suo termine, sta cucendo un abito bianco da cherubino ad un uomo che può essere stato tutto, ma di certo non è stato un esempio di trasparenza nei rapporti con la Mafia e con la politica melmosa del post Tangentopoli.
Insomma, un'intercettazione che non solo è stata pubblicata tardivamente (perché? Hanno forse atteso che il relatore in Cassazione si rivolgesse al Quarto Grado ossia ad un Giudice Superiore?), basandosi sulla testimonianza di chi non può controbattere né dichiararsi indignato nel caso in cui la registrazione sia stata fatta di nascosto (il che è molto probabile, e questo la dice lunga sui metodi degli avvocati berlusconiani e di Berlusconi stesso), ma che vale “zero” dal punto di vista giudiziario, è in grado di oscurare di un botto il passato politico di chi ora si prepara forse, se la dabbenaggine degli Italiani glielo permetterà, ad essere nominato Senatore a vita e, chissà, forse nuovo Presidente della Repubblica, come “risarcimento” per il danno subito.
I plotoni berlusconiani confidano non solo sulla memoria degli Italiani che è quella dei pesci rossi lobomotizzati, ma sulla loro innata propensione a farsi abbindolare dal più furbetto del gruppo.
Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.
Il valore dell'intercettazione, dal punto di vista della sua efficacia giudiziaria, è quello di una lettera anonima. Va buttata nel cestino.
Per la Destra, garantista a fasi alterne (dipende chi colpisce la Giustizia), è l'occasione per invocare “Comissioni di inchiesta contro la Malagiustizia” e per proporre un uomo a cariche che richiederebbero altri profili etici e, lasciatemelo dire, umani (intercettare un uomo a sua insaputa, tanto più quando questi si presenta, come dire?, col “cuore in mano” e da amico, vi sembra una bella azione da candido e ingenuo cherubino?).

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