sabato 3 ottobre 2020

Buon gusto vs Cattivo gusto.

 I nemici del “politically correct” che amano dar del “frocio” all'omosessuale e del “mongoloide” a chi soffre di Sindrome di Down, perché altrimenti si sentono dimidiati della loro libertà di “penziero” da un bel po' di tempo in qua incominciano ad accusare i loro avversari di essere troppo truci e di mancare di buon gusto e di pietas.

Se qualche personaggio politico influente che attivamente se n'è strasbattuto dei protocolli di sicurezza antiCovid, portando il numero dei morti nel proprio Paese a cifre stratosferiche, si ammala del morbo che cinque minuti prima, a suo dire, non era esistito o era facilmente debellabile con l'Idrolitina ;-), i feroci saladini del anti-politically correct ora impongono il silenzio e il “parce sepulto" (che sepolto ancora non è).

Non è, a parer loro, di buon gusto sorridere per le malattie altrui.

Peccato, che i protagonisti della più grande topica  del nuovo Millenio abbiano irriso chi ha sempre predicato la pericolosità del virus e abbiano montato come la panna, con l'aiuto attivo dei loro amichetti giornalisti, il partito dei no-mask e no-vax.

Sono convinto, si parva licet componere magnis, che nel 1962, costoro avrebbero ritenuto di cattivo gusto non dispiacersi per l'impiccagione di Eichmann.

 Alla faccia dei sei milioni volatilizzati nei camini.

Dove sia poi il “buon gusto” nel sottovalutare un virus che fa strage dei tuoi compatrioti è un mistero e dove sia la logica di costoro nel considerarsi fieri “sovranisti” dopo aver contribuito, con la loro boriosa dabbenaggine e superficialità da no-brain, a falcidiare il popolo che ha permesso loro di sedersi sugli alti scranni lo sa solo Dio.

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