sabato 20 aprile 2019

Il Porro rifiutato ovvero il narcisismo ferito.


La questioncella è stupidina. Quindi, non aspettatevi alati voli del pensiero. 
I fatti sono semplici: alcuni giornalisti di una trasmissione di Nicola Porro, giornalista cresciuto a pane e Berlusconi, tentano di intervistare Michela Murgia che si è resa protagonista di un battibecco con Capitan Findus.
Non appena la scrittrice e opinionista viene a sapere a chi dovrà concedere l’intervista, imbarazzata, si nega. Poi si giustificherà su Instagram: non mi faccio intervistare perché c’è chi pregiudizialmente mi vuole rappresentare in un certo modo. 
Non si fa attendere la risposta di Porro che le dà dell’ignorante (nella variante eufemistica di “colui/colei che ignora”) e di essere al soldo di Berlusconi, nonostante sia fieramente antiberlusconiana (la Murgia scrive per l’Einaudi).
Chi lo desidera può andare direttamente a vedersi in Internet siparietti e controsiparietti.

Orbene, ordunque: perché ne parlo?
Semplice, perché nell’atteggiamento di Porro vedo un esempio adamantino di una delle caratteristiche dei tempi: il narcisismo ferito.
Porro è un giornalista, è stimato nel suo ambiente, sicuramente ha gratificazioni che molti suoi colleghi si sognano. Eppure, gli rode, oh, come gli rode!
Sa che c’è una parte dell’umanità che non lo apprezza.
Magari le accuse nei suoi confronti non sono del tutto vere: non è un pupazzo nelle mani della proprietà, non è il megafono delle idee altrui.
Forse non è stupido né ignorante come lo disegnano i suoi nemici.
Ma c’è una cosa che proprio non gli va giù: che ci sia qualcuno che non desideri ad avere a che fare con lui. 
Se la Murgia è una sporca comunista, ignorante e pregiudizialmente antiberlusconiana, perché intervistarla? Se è la nuova Boldrini (come entusiasti i commentatori di Porro la stanno indicando), che senso ha pretendere (dico: pretendere) che ti dia ascolto?
L’unica motivazione dell’ira del giornalista è che il narcisista non può accettare che qualcuno non lo apprezzi.
Come? Sono un giornalista importante, ho una trasmissione televisiva tutta mia, e tu, piccola stronza comunista, non vuoi farti intervistare?
Porro ricorda quei ricchi epuloni che organizzano cenette volgari a base di champagne e donnine e che si meravigliano che qualcuno non voglia partecipare all’evento mondano. Il retropensiero dedicato e delicato a chi si nega sarà: “Non sarà mica frocio?”
Al narcisista non passerà mai per l’anticamera del cervello che qualcuno non sia affascinato dalla sua popolarità e dal suo denaro che sono i fari della sua esistenza. 
Come può qualcuno rifiutare la popolarità derivante dall’apparire in una trasmissione televisiva, come può disprezzare la richiesta di un famoso giornalista, il cui valore è evidente, visto che viene pagato molto?
Ecco: se volete far incazzare un narcisista dei media, sapete come fare.
Quando si avvicinerà un giornalista di Libero, del Giornale et similia e vi si rivolgerà col petto gonfio: “Sono di ***, potrei farle una domanda?”, prendetelo in disparte e bisbigliategli all’orecchio: “No, non rispondo alla sue domande. E poi abbassi la voce: vuole che tutti sappiano che lavora lì?”

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