Piccola notazione motivazionale per i disegnatori. A tutti noi, dilettanti, esperti e geni del disegno, sarà capitato di vivere questa situazione.
Si disegna qualcosa su un foglio di carta con minimo o massimo impegno, a seconda dell'umore.
Si avvicina il bimbo (o l'adulto, non importa: a fronte dell'operazione grafica l'età non cambia nulla) e dice: “Ma l'hai fatto tu?”.
Ha assistito, dall'inizio alla fine, all'operazione che non è mai semplice e la cui complessità è variabile, dipendendo dallo stile e dall'impegno del disegnatore: prima matita e poi china, prima matita e poi pennarello, direttamente a pennarello, grosso, fine, solo a matita and so on.
In qualsiasi caso, alla fine dell'operazione chi osserva non si capacita: “L'hai fatto tu?”
Ovviamente tu rispondi “Sì”, ma cogli il retropensiero che chi assiste alla realizzazione dell'opera pensi a un barbatrucco: l'hai copiato, l'hai trasferito sul foglio con il teletrasporto. Sorridi. E che tu sia un dilettante o un professionista in quel momento specifico ti stai divertendo. Molto.
Gli aspetti del reale che stridono, la rivolta degli oggetti , delle cose e della lingua... Tutto ciò che dà quell'irritante sensazione di fastidio provocata dal gesso non spezzato sulla superficie nera della lavagna della nostra esistenza. Questo blog è una costola di http://improntedichina.blogspot.com/ Il sito è presente anche su Facebook: http://www.facebook.com/ImpronteDiChinaEGraffiDiGesso.Per il microfinanziamento dell'opera: https://paypal.me/arz62
lunedì 9 dicembre 2019
Vi esorto al disegno, foscolianamente.
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