giovedì 18 marzo 2021

Non è solo questione di empatia: Draghi a Bergamo.

 

E’ necessaria una premessa: non ho seguito la manifestazione attentamente, ho visto solo pochi secondi sui telegiornali nazionali e le mie considerazioni nascono da impressioni. La sensazione che ho provato, però, non mi è piaciuta per niente. Draghi viene a Bergamo e celebra con parole degne il dramma della mia città. Non sono le parole che mi preoccupano, nonostante le accuse di mancanza di empatia che provengono dal Cyberspazio. 

L’empatia non si dà come il coraggio: o ce l’hai oppure è qualcosa di appiccicaticcio, ma non è colpa tua.

Il problema, e grande, invece, è il contesto comunicativo. Nessuno avrebbe auspicato una manifestazione allo Stadio: siamo in emergenza e gli assembramenti non sono consigliabili. 

Sul prato davanti al Papa Giovanni XXIII c’erano sì e no cento persone, ma tra queste c’erano delle autorità e delle mezze autorità. C’era Fontana, per esempio. 

Da quel che so  non sono stati invitati i parenti di chi è deceduto e che qualche motivo per non essere d’accordo su come è stata gestito il Covid-19 a Bergamo ce l’avrebbero.

Una piccola élite che non si confronta con il disagio di chi è stato veramente male. Il rischio maggiore non è il contagio: è la contestazione.

Loro fuori, Fontana dentro.

Mi fermo qui.

Intelligenti pauca.

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