Il Capitalismo ha promesso più
ricchezza per tutti. Fintanto che c'era qualche nemico, ha
distribuito il denaro per non scontentare i più, evitando, come
diceva Bacone che paragonava il denaro al letame, di cumularlo troppo
per evitare che puzzasse tanto: lo ha, per un certo periodo e in piccola parte, distribuito per fertilizzare il terreno dei meno fortunati e creare consenso per
convincere i riottosi che il sistema funzionava bene.
Ora che il nemico è morto, il
Capitalismo promette ricchezza a pochi e precarietà e povertà a chi
non è in grado di entrare nell'esclusivo club dei ricchi.
Gioca col fuoco, però: basta un
Garibaldi/Joker qualunque perché salti il tappo e le plebi, compresa
la borghesia proletarizzata, scenda in piazza e invada i palazzi.
E magari massacri qualcuno: il ricco, il campiere, il prete e il figlio del
notaio.
Certo, ci sarà sempre a disposizione un Nino Bixio, con la Forza al suo fianco e la Giustizia al seguito, per neutralizzare il pericolo.
Basta osservare quel che sta succedendo in Cile che
da sempre è stata la nave scuola delle Dittature per conto terzi.
Ma agire così non è molto piacevole: il fumo dei fumogeni darà fastidio ai privilegiati, quando vorranno godersi il cocktail in pieno centro.
Potranno, è vero, sempre nascondersi nelle loro belle villone fuori mano, ma,
a pensarci bene, saranno costretti a vivere in prigioni dorate, difese da guardie
armate e dotate di mezzi blindati per poter far loro raggiungere in sicurezza altre prigioni
degli amici.
Varrà la pena di vivere così come qualsiasi Pablo Escobar?
E poi puzzeranno tanto.
Tanto da
rendere la loro presenza insopportabile anche a chi un tempo li
avrebbe ammirati per la loro fortuna e per la loro vita da sogno.
Saranno merdacce, da evitare perché è evidente che non porteranno alcuna fortuna.
Anzi: la loro Fortuna costituirà la condanna definitiva alla Povertà degli altri che non vedranno l'ora di levarsi di torno il Prodotto Interno Lordo che è finito sotto le loro scarpe.
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