Per non passar
per l'acidone borbottante che è un po' una maschera dei nostri
tempi, riporto una notizia che mi fa ben sperare. In realtà, la
notizia è pessima: dei vandali, non si sa se di qualche colore
politico, ma c'è da sospettarlo, hanno danneggiato una semplice
testimonianza delle Resistenza nelle valli bergamasche. Si tratta di
sagome, molto semplici e spartane, di partigiani della 53a Brigata
Garibaldi, riproduzione di una fotografia del momento storico. Il
materiale utilizzato per le sagome è il Corten. Un sapido commento
sul giornale locale , L'Eco di Bergamo, mi ha risollevato l'animo. Il
signor Fabrizio Colleoni, di cui nulla so, scrive: “Saggia
scelta quella di realizzare l'opera in Corten: senza nessun bisogno
di interventi l'opera ritornerà al suo stato originale producendo da
sé uno strato di ossido rossiccio. Quasi una metafora del fatto che
dei vandali ci dimenticheremo senza alcuno sforzo, la memoria di quei
giorni persisterà inalterata”.
Leggo
su un sito tecnico (
http://www.actiongiromari.it/corten-caratteristiche-applicazioni/
):
“La
straordinaria proprietà dell’acciaio corten è
la capacità di autoproteggersi dalla corrosione elettrochimica.
Il metallo, infatti, durante
il naturale processo di ossidazione rilascia una polvere di ossidi
degli elementi in lega che
patinano la superficie composta da uno strato
esterno porosoe
uno strato
interno molto sottile e impermeabile,
ricco di rame, cromo e fosforo.
Nelle
normali condizioni ambientali, questo rivestimento
si forma in circa 18-36 mesi e
il suo colore
varia da un arancio iniziale fino ad una tonalità bruno-rossastra,
la tipica colorazione
ruggine che
conferisce al materiale un effetto
non
solo estetico
ma
protettivo.
La superficie del materiale è
opaca e
piuttosto uniforme;
generalmente le lastre vengono installate preossidate ma vi sono casi
in cui gli elementi vengono montati quando lo stato di ossidazione è
nella fase iniziale”.
Ecco,
vedo uomini di Corten, anche se non mancano uomini di ben altro
materiale, che non scompaiono dopo due tiri di sciacquone.
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