Mi secca, ma lo devo fare. Anch'io ho
lo stesso difetto: ogni tanto eccedo negli alterati. Compagnuccio,
fanciullina, ragazzuolo e così via. Me lo hanno fatto notare. Mi
scappa.
Va detto che è un portato della mia
professione: insegno nelle scuole Medie e il ricorso all'ironia (e
non al sarcasmo, se non quando sono all'apice della sopportazione) è
un modo per attenuare l'aggressività e veicolare nel verbale quello
che non deve esprimersi nel non verbale. Ci siamo intesi.
Ma nell'agone politico, non si
dovrebbero utilizzare simili strumenti: è un mondo di adulti che si
rivolge a un mondo di adulti.
La politica è per persone forti e
responsabili di ciò che si fa e si dice che si contrappongono e si
confrontano con l'arma affilata delle parole per veicolare delle idee
(se ne hanno).
Quando Capitan Findus si rivolge alla
comandante della Sea-Watch, appellandola con il paternalistico
“sbruffoncella”, sta sbagliando di grosso.
Carola sarà ricca, sarà tedesca, sarà
laureata (ed è il suo peccato più grave agli occhi dell'altro
Capitano), ma non è una bambina sorpresa con le mani nella
marmellata.
E' un'adulta (giovane, d'accordo, ma non è una
ragazzina: è laureata in Scienze nautiche ed è comandante da anni
di navi di un certo tonnellaggio. Non è di certo il prototipo della bambocciona) che si sta opponendo ad una legge
fortemente voluta dal Capitano. Meglio, e Capitan Findus lo ha detto
e lo ha scritto, appellarla come “delinquente” e “criminale”,
anche se criminalizzare chi si oppone a leggi discutibilissime sa tanto di
nazionalsocialismo.
Chiamarla “sbruffoncella” ( e gli
organi di informazione di destra, costole del Berlusconismo, padre
putativo del Leghismo e suo finanziatore occulto, ovviamente sono
andati a rimorchio) equivale a dire: “ Non ti riconosco come mia
avversaria; sei una bimbetta viziata che ha avuto la ventura di
sfidarmi. Sta' attenta che ti faccio la bua!”
Carola rischia, assumendosi le proprie
responsabilità, la galera senza nascondersi, mentre Capitan Findus
non rischia niente, coperto dalle gonne dell'immunità parlamentare e
da un consenso consistente degli Italiani.
Chi è, al di là del fatto che Carola è una donna, il papà e chi è il moccioso viziato in questa
specifica occasione? Chi è il duro e chi è il mollaccione? Nel linguaggio del machismo di ritorno che piace tanto di questi tempi (non mi appartiene, ma lo utilizzo per scopi nobili), chi ha dimostrato di avere le palle e chi no?
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