venerdì 17 gennaio 2020

La menzogna di Stato. Ciuffettone e i danni collaterali.

Un tempo per preservare la stabilità dello Stato si mentiva. Bene, da professionisti.
Solo dopo una cinquantina d'anni, gli storici scoprivano in qualche secreto cassetto il documento che svelava l'arcano. E la balla di Stato era alla portata di tutti.
Oggi tutto va più veloce.
Ciuffettone coram populo ha affermato con la mano sul petto: i missili iracheni ci hanno fatto un baffo. E ha giurato e spergiurato che non si era fatto male nessuno.
Io l'8 gennaio, seduto sul mio divano, senza consultare i Servizi Segreti, scrivevo: " Mi vergogno a dirlo, ma confido a questo punto sull'intelligenza dei generali americani, quelli che devono aver consigliato a Ciuffettone di dire, sicuramente mentendo (non è una novità), che durante gli 80 raid missilistici iraniani partiti questa notte non c'è stata nessuna vittima".

Ora la notizia è arrivata: ci sono stati 11 feriti. 
Rilancio: tra un mesetto ci sarà sul piatto della bilancia qualche morto. 
Non godo nell'aver ragione, ma quando la menzogna di Stato diventa regola, è meglio diffidare iperbolicamente. Difficilmente ci si sbaglierà.
Perché si mente al comune cittadino? Evidentemente si confida, forse a ragione, nella sua infinita ingenuità. Finché le bombe cadono sulla testa di qualcun altro, ovviamente. 

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