Craxi ha sdoganato la mazzetta facile,
ha spianato la via a Berlusconi che ne ha poi raccolto l'eredità, ha sottratto denaro pubblico (e anche donato, diciamolo) che ancora oggi stiamo cercando di recuperare con fatica e sacrificio, ha permesso a molte persone vicine al suo partito di occupare cariche che non spettavano loro di diritto e, in ultimo, ma non meno importante, ha affondato un partito con solide e illustri radici storiche solo per protagonismo e narcisismo .
Non è stato né il primo né l'unico ad aver peccato,
sia chiaro: gli illustri Democristiani di un tempo hanno fatto di
peggio, ma Bettino Craxi ha tolto a tutto ciò che era diffusamente
illecito la patina della vergogna.
E non è poco.
Se devo rimpiangere un Socialista, anche se il gioco è facile, rimpiango Pertini che ha avuto l'unica pecca di non averlo buttato
giù dal loggiato.
Craxi, pace all'anima sua, rientrerà
nella Storia nella categoria dei grandi “mariuoli” (ed è l'unica
grandezza che si merita) che hanno avuto la ventura di governare il
nostro sfortunato Paese.
La sua figura può essere osannata oggi o da quelli che, forse per giustificare le proprie piccole manchevolezze, confondono l'uomo politico
delle mazzette (in grande) con il Principe Valentino di Machiavelli , o dai grandi smemorati per
rincitrullimento o per convenienza. Perché Bettino, non dimentichiamolo, con soldi non suoi, è stato generoso con molti che ancor oggi rivestono ruoli di una certa importanza nella nostra società , in particolare nel mondo della comunicazione, e un qualche debito di riconoscenza, da Vassalli a Signore, è d'obbligo attribuirglielo.
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