Intendiamoci: chiudere in casa
un'intera popolazione non è cosa semplice. Se in parte l'operazione
è riuscita, diciamocela tutta, non è stato il semplice frutto della
ragionevolezza di un Popolo e della preveggenza di un Governo
illuminato, ma l'imperio della strizza sui nostri sfinteri.
Le immagini dei ricoverati in Terapia
Intensiva attaccati al respiratore e la ventilata riffa tra coloro
che avrebbero potuto accedere alle cure e gli esclusi per età o per
intasamento degli Ospedali hanno fatto sì che anche i più riottosi
se ne siano stati per un po' a casuccia.
Ovviamente , anche se l'emergenza c'è
ancora, dopo un po', si sono levate le parole di protesta.
I giornalacci dell'Immarcescibile
parlano di “sequestro”, di “Stato di Polizia” (proprio loro!
Gli ammiratori dei “pieni poteri” di Capitan Findus e di Orban!)
o, in termini meno drammatici, di una limitazione della libertà che
sta mettendo nei guai economici un fottìo di gente.
Ed è inutile negarlo: è vero.
Ma su uno dei piatti della bilancia,
giratela come volete, c'è la pellaccia.
E se doveste scegliere tra l'ossigeno e
il pane (senza salame) , anche in condizione di estrema inedia e
cacchessia, non ho dubbi che scegliereste l'ossigeno.
Orbene, ordunque: che un Facci faccia
il solito fighetto e proclami coram populo che lui “evade” in
montagna e infrange la legge in nome della Libertà ci può anche
stare. Basta che ci sia un solo Facci e non importa che si comporti
così per il Pensiero Liberale o per quello Anarchico o, come succede
in Italia, per l'onfaloscopia religiosa dettata dall'individualismo
amorale.
Se, però, una ventina di milioni di
Italiani ragionassero come il Facci, le nostre montagne non sarebbero
solo invivibili, ma il Coronavirus stapperebbe lo champagne.
Il fatto è che il Facci è un
giornalista pur senza attico a New York e strepiterebbe come un'oca
ingozzata per il patè se fosse sanzionato: parlerebbe di Ingiustizia
o di Giustizia ad orologeria e ad personam. Perché non se la
prendono con altri? Lui sa benissimo che il suo vicino se n'è andato
a fare jogging con la moglie o che esce dieci volte al giorno per
“pisciare il cane” con la stranguria!
Perché le Forze
dell'Ordine non rincorrono con i droni 'sti impuniti?
Perché se la pigliano con un eroico
martire della Libertà che agisce nel sacro nome del farsi i cazzi
suoi, eh?
Insomma, non la tiro lunga: come ogni
italiano che si rispetti, le regole per il Facci valgono per gli altri.
Per lui no.
E se tutti la pensassero come il Facci
e ne seguissero l'esempio, tra l'altro, il Facci sarebbe tra l'altro
il primo a lamentarsi.
Avete presente Don Abbondio, quando,
dopo la conversione dell'Innominato, si va a rifugiare nel suo
castello? Vi ricordate quanto è indispettito di non essere il solo
ad avere avuto quell'idea?
Ecco il siparietto con Agnese:
“In molti? in molti?”
replicava don Abbondio: “povera donna! Non
sapete che ogni
lanzichenecco ne mangia cento di costoro? E poi, se volessero
far delle pazzie,
sarebbe un bel gusto, eh? di trovarsi in una battaglia. Oh
povero me! Era meno
male andar su per i monti. Che abbian tutti a voler
cacciarsi in un
luogo!... Seccatori!” borbottava poi, a voce più bassa: “tutti
qui: e via, e via, e
via; l’uno dietro l’altro, come pecore senza ragione.”
La
stoccata di Agnese è magistrale:
“A questo modo,”
disse Agnese, “anche loro potrebbero dir lo stesso di
noi.”
Ben
sappiamo che il Facci, come ogni Don Abbondio che si rispetti, ha
l'empatia bassa.
Mettersi
nei panni degli altri? Non sia mai!
Nessun commento:
Posta un commento