domenica 23 febbraio 2020

Decalogo per l'emergenza Coronavirus


Dovrei lavorare ( ho tre pacchi di compiti da correggere), ma, visto che si prospetta un periodo di pausa forzata per la prossima, ma non ancora emanata, ordinanza che bloccherà l'attività didattica in Lombardia per un po' di tempo, mi permetto, nella logica dell'Educazione civica dal Basso e del mio ruolo di Umorista in saldo, di dedicare un po' del mio tempo per alcune semplici considerazioni, ordinate in un Decalogo, sperando di essere utile e di strapparvi, qua e là e in una circostanza non divertente, un sorriso:

1- La misura di chiusura delle Università e nelle Scuole ha solo una funzione preventiva: si sta cercando di isolare il focolaio di infezione e di evitare di propagare il virus più del dovuto, anche perché i bimbi sono potenziali mine vaganti, meno controllabili degli studenti universitari.
Si lavano meno e puzzano di più.

2- Le misure proposte sono sicuramente antieconomiche, lo sanno tutti, ma il panico lo è ancora di più. Calma e gesso. L'economia non deve prevalere sulla salute, tranne che desideriate essere i più ricchi del cimitero.

3- Attenersi alle indicazioni degli enti preposti in modo scrupoloso è un dovere civile.
Ascoltare i medici che si occupano di malattie infettive e non le portinaie esperte di virologia fa parte di una branca del sapere poco frequentata ultimamente: la logica.

4-L'anarchia dettata dal panico porta a situazione parossistiche e deleterie: intasare il 112 perché non si è in grado di controllare le proprie pulsioni e le proprie paure danneggia, e pesantemente, chi ha bisogno di un intervento immediato.
Non vi serve il 112, ma il Lexotan o l' En, prescritto dal medico, ovviamente!

5-La mascherina serve per non contagiare gli altri. Se volete chiudervi in un bunker, non avete bisogno di incettare mascherine nelle Farmacie.
Se pensate di restare chiusi nel bunker per tre mesi, non fate incetta di carta igienica: se avete un bagno, è meglio usare il bidet.

6-Godete di questo periodo di inattività per leggere e rilassarvi.
Riprenderete la vostra attività, quando l'emergenza sarà terminata, con più vigore e più passione.

7- Dedicate il vostro tempo a tranquillizzare voi stessi e poi i più deboli e i più fragili, raccontando loro novelle divertenti e dilettevoli, così come insegna il Boccaccio e, nel suo piccolo, il sottoscritto.

8-Se state male sul serio, non sottovalutate la questione, ma chiedete aiuto. C'è anche chi, pur malato, vuol fare il di più. Chi ne saprà di più di voi vi potrà consigliare le tre elle (lana, letto, latte) o un antibiotico e un po' di riposo o, nella peggiore delle ipotesi, un ricovero.
Accettate il tutto con lo spirito giusto senza mettervi a litigare con la persona a cui avete chiesto una diagnosi e una prognosi. Se sapete già riparare la vostra macchina, è inutile che vi rivolgiate al meccanico. Altrimenti, affidatevi.

9- Le influenze in genere e il coronavirus comportano delle vittime. Pensare che non ci siano dei morti è stupido. Accusare qualcuno che si dedica ai malati di decessi che sono inevitabili in simili emergenze sanitarie è stupido. Nessuno desidera perdere i propri pazienti e i medici e gli infermieri sono i primi a soffrire per non essere riusciti a strapparli alla morte.

10- I decaloghi sono scritti per non essere letti. I consigli sono dati per non essere ascoltati. Il cervello, però, serve per trovare soluzioni logiche, razionali ed efficaci. Poi c'è chi pensa di non usarlo e di affidarsi all'istinto. E i virus allora hanno la meglio.

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