Dovrei lavorare ( ho tre pacchi di compiti da correggere), ma, visto che si
prospetta un periodo di pausa forzata per la prossima, ma non ancora
emanata, ordinanza che bloccherà l'attività didattica in Lombardia
per un po' di tempo, mi permetto, nella logica dell'Educazione civica
dal Basso e del mio ruolo di Umorista in saldo, di dedicare un po'
del mio tempo per alcune semplici considerazioni, ordinate in un Decalogo, sperando di essere
utile e di strapparvi, qua e là e in una circostanza non divertente,
un sorriso:
1- La misura di chiusura delle
Università e nelle Scuole ha solo una funzione preventiva: si sta
cercando di isolare il focolaio di infezione e di evitare di
propagare il virus più del dovuto, anche perché i bimbi sono
potenziali mine vaganti, meno controllabili degli studenti
universitari.
Si lavano meno e puzzano di più.
2- Le misure proposte sono sicuramente
antieconomiche, lo sanno tutti, ma il panico lo è ancora di più.
Calma e gesso. L'economia non deve prevalere sulla salute, tranne che
desideriate essere i più ricchi del cimitero.
3- Attenersi alle indicazioni degli
enti preposti in modo scrupoloso è un dovere civile.
Ascoltare i medici che si occupano di
malattie infettive e non le portinaie esperte di virologia fa parte
di una branca del sapere poco frequentata ultimamente: la logica.
4-L'anarchia dettata dal panico porta a
situazione parossistiche e deleterie: intasare il 112 perché non si
è in grado di controllare le proprie pulsioni e le proprie paure
danneggia, e pesantemente, chi ha bisogno di un intervento immediato.
Non vi serve il 112, ma il Lexotan o l'
En, prescritto dal medico, ovviamente!
5-La mascherina serve per non
contagiare gli altri. Se volete chiudervi in un bunker, non avete
bisogno di incettare mascherine nelle Farmacie.
Se pensate di restare chiusi nel bunker
per tre mesi, non fate incetta di carta igienica: se avete un bagno,
è meglio usare il bidet.
6-Godete di questo periodo di
inattività per leggere e rilassarvi.
Riprenderete la vostra attività,
quando l'emergenza sarà terminata, con più vigore e più passione.
7- Dedicate il vostro tempo a
tranquillizzare voi stessi e poi i più deboli e i più fragili,
raccontando loro novelle divertenti e dilettevoli, così come insegna
il Boccaccio e, nel suo piccolo, il sottoscritto.
8-Se state male sul serio, non
sottovalutate la questione, ma chiedete aiuto. C'è anche chi, pur
malato, vuol fare il di più. Chi ne saprà di più di voi vi potrà
consigliare le tre elle (lana, letto, latte) o un antibiotico e un
po' di riposo o, nella peggiore delle ipotesi, un ricovero.
Accettate il tutto con lo spirito
giusto senza mettervi a litigare con la persona a cui avete chiesto
una diagnosi e una prognosi. Se sapete già riparare la vostra macchina, è
inutile che vi rivolgiate al meccanico. Altrimenti, affidatevi.
9- Le influenze in genere e il
coronavirus comportano delle vittime. Pensare che non ci siano dei
morti è stupido. Accusare qualcuno che si dedica ai malati di
decessi che sono inevitabili in simili emergenze sanitarie è
stupido. Nessuno desidera perdere i propri pazienti e i medici e gli
infermieri sono i primi a soffrire per non essere riusciti a
strapparli alla morte.
10- I decaloghi sono scritti per non
essere letti. I consigli sono dati per non essere ascoltati. Il
cervello, però, serve per trovare soluzioni logiche, razionali ed
efficaci. Poi c'è chi pensa di non usarlo e di affidarsi
all'istinto. E i virus allora hanno la meglio.
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