Mentre si fa sempre più strada ed è
di moda nel comune sentire ( e il populismo vi soffia forte) l'idea che
la giustizia istantanea , prêt-à-porter, sia una soluzione
possibile e accettabile ( ammantata dal nome di “legittima difesa”)
, il Senato italiano ha pensato bene di non far decadere Minzolini,
condannato in via definitiva per peculato per la questione dell'uso
disinvolto delle carte di credito della RAI.
Intendiamoci: Minzolini non è un
assassino e qualcuno potrebbe ritenere che l'uso dei soldi pubblici
per fini personali sia un peccato veniale. Sta di fatto che ritenerlo
degno dell'aula del Senato la dice lunga non solo sul concetto di
giustizia che nutrono i nostri Senatori, ma anche e soprattutto
sull'opinione che i Senatori hanno di loro stessi e del loro ruolo.
Non c'è da sperare molto in un Paese
che non sa trovare il giusto equilibrio tra i due piatti della
bilancia della Giustizia ossia tra l'eccesso di severità e l'eccesso
di indulgenza.
Ho il sospetto, antichissimo, che la
giustizia se la piglierà come sempre coi piccoli, coi poveri e con i
deboli ( ...e con il tacito consenso dei piccoli, dei poveri e dei
deboli, aizzati gli uni contro gli altri come i capponi di Renzo) e
lascerà, come nell'Ancien Regime, i ricchi e i forti a cantarsela e
a suonarsela da soli, nei loro Tribunali, brindando con grandi
sorrisoni per la dabbenaggine del popolino che si diletta di sognar
sfracelli non appena percepisce l'odore del sangue dei propri simili.
arz62
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