venerdì 29 settembre 2023

La mela, il fico...e la pesca!

 


C’è una “cosa” (scusatemi il linguaggio vago) che viene trasmesso in Tv o pubblicato in Rete e che per qualche motivo ha qualcosa di anomalo (per la realizzazione, per il contenuto o per l’ ideazione).

L’anomalia deve colpire qualche aspetto della società, magari collegato a qualche tabu ancestrale: sesso, religione, famiglia, sangue o morte…

La “cosa” deve colpire per il linguaggio, per la lunghezza dello stesso, per l’uso anomalo degli stilemi comunicativi, per la distorsione per iperbole per eccesso o per difetto.

Non deve mancare, per dare pepe, qualche aspetto provocatorio e divisivo.

Si butta la “cosa” nell’etere nei canali più adeguati. 

Si shakera, magari la si insaporisce un po’ con qualche commento farlocco ad arte.

Si aspetta che il pubblico si senta provocato e intervenga per dire la sua.

Si eccita il Guelfo e il Ghibellino perché prenda posizione.

Anche se il Ghibellino se ne starebbe calmo e tranquillo, al primo attacco del Guelfo, indosserà l’usbergo e impugnerà il ferro.

La “cosa” si gonfia come la panna e viene rimbalzata dalla Rete ai giornali, dai giornali alla pubblica opinione e dalla pubblica opinione alla Rete con l’effetto dello specchio di barberia che moltiplica le immagini e le sensazioni di piacere e di disgusto.

Ed ecco che la mela (o il fico) di Eva che viene divorato avidamente da tutti, volenti o nolenti, perché tutti si sentano “come Dio”, padroni del bene e del male.

Ah, può essere una mela o una pesca, eh!

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