venerdì 12 ottobre 2012

Profumo, il bastone e la carota. Poca carota, grande bastone.


Metto insieme i pezzi, ma non li incastro: il puzzle mettetelo insieme voi.
Io ho un po' di schifo...Mi risuonano nelle orecchie le parole di una bellissima canzone di Ricky Gianco: "Sento puzza di forza, di vecchie mutande".

Dichiarazione del Ministro Profumo:
"Credo veramente che il Paese dobbiamo un po' allenarlo, dobbiamo usare un po' di bastone e un po' di carota, qualche volta dobbiamo utilizzare un po' di più il bastone e un po' meno la carota, altre volte viceversa ma non troppa carota".
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Dizionario Hoepli:
usare il bastone e la carota
  • Fig.: ricorrere alternativamente alle buone e alle cattive maniere per ottenere un dato fine, come si usa fare con gli asini che un po' vengono allettati con le carote e un po' vengono presi a bastonate quando le carote non bastano a vincere la loro cocciutaggine.
  • Pare che in questo senso la frase sia stata usata anche da Winston Churchill, in due discorsi alla Camera dei Comuni nel maggio e nel luglio del 1943, in merito al modo in cui secondo lui andava trattato il popolo italiano. Nel 1945 Benito Mussolini riprese il tema e la locuzione in una serie di articoli sul Corriere della Sera.
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Il nuovo mondo di Galatea.
 http://nonvolevofarelaprof.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/10/12/lettera-molto-seria-di-una-insegnante-al-ministro-profumo/
 "Per cui, Egregio Signor Ministro, da docente che ogni giorno entra in classe, questo le volevo dire. Approvi pure il nostro aumento di ore di docenza, per altro passando a tutti il messaggio che noi insegnanti siamo degli scansafatiche privilegiati che fino ad oggi han lavorato poco. Avrà il plauso popolare e Le riuscirà di certo, perché la società, dopo anni di martellamento mediatico, ne è già convinta, e la applaudirà. Ma non gabelli questo taglio per uno strumento per aumentare la qualità della scuola, o migliorare l’efficienza di noi docenti. E’ solo l’ennesimo taglio imposto ad una categoria che al momento non ha la forza di opporsi, né i mezzi, perché non facciamo neppure un lavoro considerato socialmente fondamentale, come i tassisti, ad esempio. In fondo siamo solo quelli che formano le prossime generazioni: degli asini che meritano un po’ di bastone e manco la carota, ha ragione Lei".
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