Vauro se ne va da “Il Manifesto” e
migra a “Il Fatto quotidiano”.
Molti non glielo perdonano.
Tradimento! Insomma, per il vil denaro, tradisce la causa.
La sua vignetta di oggi (
http://eccesatira.blogspot.it/2012/10/dal-manifesto-al-fatto.html)
rappresenta in modo egregio il sentimento di chi si occupa di satira
oggi: o fai satira “vera”, mal pagata, il più delle volte
gratis, o sei servo del Potere che coincide con il Vil Denaro.
La Sinistra, purtroppo, non esce dal
suo circolo vizioso: la causa, non c'è speranza, val più degli
interessi del singolo.
Purtroppo, l'individuo si deve
occupare di alcune questioncelle di non poco conto: deve pagare
l'affitto, il telefono, la luce; se ha figli , deve mantenerli agli
studi et similia.
Io non conosco Vauro, ma credo,
nonostante la notorietà televisiva, che non sia un miliardario: vive, onestamente, del suo lavoro che è quello di disegnare.
Se c'è
un pessimo difetto della Sinistra ( e in questo , mi spiace, è
veramente omologa alla Destra e agli strilli di Sallusti), è quello
di disprezzare il lavoro intellettuale.
Quando utilizzo il verbo “disprezzare”,
non lo uso a caso: il lavoro intellettuale, e lo è anche quello di
un disegnatore satirico, non ha prezzo, è un lavoro di Serie B,
insomma, un passatempo. Non è infrequente che qualcuno, “si parva licet
componere magnis” ( non sono bravo come Vauro e non ho mai
fatto del disegno satirico la mia professione), non un mio amico
stretto, per intenderci, mi chieda un disegno e una vignetta: gratis
sia chiaro. E non fa tante cerimonie come farebbe nel chiedere, che
ne so?, un intervento estemporaneo dal conoscente idraulico alla
propria “Pucci”.
Quando un mio parente mi incalza:”
Perché non provi a diventare come Forattini? ( la cui involuzione
umoristica e satirica mi mette solo angoscia, sia chiaro), rispondo onestamente:
1- Non disegno ancora bene come lui (
mi duole dirlo, ma è vero)
2- Non potrei utilizzare la mia visione
della realtà contro i miei principi ( tradotto in soldoni: non
potrei mai disegnare per un giornale di cui non condivido la linea
politica).
E' , comunque,un vero peccato che la
cultura di Destra paghi, non so quanto, ma penso bene, mentre quella
di Sinistra , sempre e comunque, pensi che la libertà di pensiero
sia una attività gratuita e “disprezzabile”.
Quando le opinioni non “valgono” ( anche se il valore di scambio non è l'unico valore in assoluto), è
destino, ahinoi, che diventino ininfluenti e inutili. Alla faccia
della libertà di pensiero e di opinione, cavallo ( evidentemente
bolso) di battaglia di quello che era il pensiero progressista.
arz©
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