mercoledì 6 giugno 2018

Conte: Hic manebimus optime. Tra D'Annunzio e Montale? D'Annunzio!

Spero di non dire bestialità. Vediamo di scovare qualcosa di interessante nelle parole del nuovo primo ministro.
Conte cita il Poeta quando parla della permanenza dell'Italia nell'area NATO.
L'"Hic manebimus optime" liviano è stato utilizzato, infatti, da D'Annunzio come motto dei legionari fiumani.
Viene completato da questi con un significativo, ma imbarazzante (per Conte, non per D'Annunzio) "Non ducor, duco" ossia "Non sono guidato, conduco io (l'esercito)" ;-)


Allego un'immagine reperita su Internet (quella originale è diversa), tanto perché si colga da quale pozzo attinga il Nuovo Primo Ministro per la sua ispirazione...
Un altro Vate che si vergognava però di essere tale, Montale, per coglionare l'espressione un po' perentoria del Vate senza vergogna, scrisse questo bel quadretto lirico (non ho approfondito la critica al testo, per cui non sparatemi addosso!), ecologico ante litteram e, ma forse ce lo vedo solo io, cripticamente acidulo nei confronti dei giovani cultori della "bella morte", che, come insegna Eco, fu, è stato ed è un tratto caratteristico dell'Ur-fascismo.

"Al mare(o quasi)"

L' ultima cicala stride
sulla scorza gialla dell' eucalipto
i bambini raccolgono pinòli
indispensabili per la galantina
un cane alano urla dall' inferriata
di una villa ormai disabitata
le ville furono costruite dai padri
ma i figli non le hanno volute
ci sarebbe spazio per centomila terremotati
di qui non si vede nemmeno la proda
se può chiamarsi cosí quell' ottanta per cento
ceduta in uso ai bagnini
e sarebbe eccessivo pretendervi
una pace alcionica
il mare è d' altronde infestato
mentre i rifiuti in totale
formano ondulate collinette plastiche
esaurite le siepi hanno avuto lo sfratto
i deliziosi figli della ruggine
gli scriccioli o reatini come spesso
li citano i poeti. E c' è anche qualche boccio
di magnolia l' etichetta di un pediatra
ma qui i bambini volano in bicicletta
e non hanno bisogno delle sue cure
Chi vuole respirare a grandi zaffate
la musa del nostro tempo la precarietà
può passare di qui senza affrettarsi
è il colpo secco quello che fa orrore
non già l' evanescenza il dolce afflato del nulla
Hic manebimus se vi piace non proprio
ottimamente ma il meglio sarebbe troppo simile
alla morte (e questa piace solo ai giovani)


Ecco alla prima uscita, si scopre che, dietro all'aria dimessa e leggermente timida di Conte, si nasconde un retroterra culturale significativo.
Pesi le parole perché io sono qui col bilancino! ;-)

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