Se c'è una costante dell'Ur-fascismo è
la teoria del complotto ordito dall'esterno e rafforzato all'interno;
un'altra caratteristica individuata da quel radical chic di Umberto
Eco è la creazione di un nemico che è allo stesso tempo o troppo
forte o troppo debole.
Salvini ha cominciato a chiamare i
migranti “aggressori": altro che i Russi! Il nostro nemico viene da
Sud e la guerra viene da lì.
Vedere nei 629 disperati un'armata
d'assalto armata fino ai denti non solo è un'idea farlocca, ma è il
sintomo della psicosi che la retorica leghista intende instillare nel
proprio elettorato. E con successo. E' facile capire che oggi la ex
classe operaia in via di estinzione e la piccola borghesia impaurita
e impoverita abbiano paura di ogni fantasma; agitare un lenzuolo e
farlo passare per uno spettro richiede una certa abilità, ma
conditio sine qua non è , sia chiaro, anche una certa
predisposizione ad essere ingannati. E gli Italiani, diciamo, hanno
una certa tradizione a riguardo.
L'impoverimento non è dato
dall'immigrazione, ma dal neoliberismo e dalla Globalizzazione intesa
secondo il suo Verbo.
Insomma, tutto sommato, è meglio
prendersela con il gruppo Bilderberg come fanno i Cinque Stelle (che
ritengono, però, che il mostro abbia una testa sola, quando, in
realtà, è un'idra che ha molte teste a Occidente e altre, non meno
pericolose, ma in numero più ridotto, a Oriente...)
L'elettorato spaventato, rimanendo nei
recinti nazionali, non se la piglia, però, con gli industriali
delocalizzatori o con quelli che utilizzano manodopera
extracomunitaria per abbassare il potere contrattuale degli operai
autoctoni. Né il caporalato costituisce un problema: basta che ci
sia un po' di pomodoro da mettere 'ncoppa sulla pasta , magari a buon
mercato!
E diciamocela tutta, il leghismo
nostrano ha imparato molto dal berlusconismo per quanto attiene
l'indifferenza morale rispetto al proprio bacino elettorale.
Mi spiego: in termini logici, il voto
del Sud italia per un partito nato come autonomista e padano dovrebbe
puzzare come un calzino usato, il voto delle periferie de Roma,
infiltrato dal neofascismo, dovrebbe sapere alle papille gustative
del Gatto verde di sorcio di fogna, di pantegana immonda. Ma ora,
yummy!, come si può ben osservare, costituisce pappa buona, tonnetto
orientale in salsa!
Spostare di volta in volta l'attenzione
degli spaventati su un nuovo nemico, quando magari quest'ultimo non
funziona più nell'immaginario collettivo, va benissimo, infatti.
Per cui, se il voto del Sud aumenta la
possibilità di andare a comandare, ben venga.
Non mi stupirei più di tanto che
Salvini e compagni si rivolgessero, a breve, e senza alcun pudore,
agli albanesi, ai romeni, ai cinesi che, di volta in volta, sono
stati gli spaventapasseri di turno; anzi, ai regolarizzati in Italia,
lucidata la boccia di cristallo, ora fò la mia profezia!,
probabilmente verrà garantita la cittadinanza.
Più preoccupante è e sarà la
tendenza a farsi infiltrare dalla malavita.
Purtroppo, non è più un mistero che
ci siano state collusioni tra dirigenti della Lega con la 'ndrangheta
nel Nord Italia e , se tutto verrà confermato (e non è detto), costituirebbe un bel paradosso, persino con la malavita gestita dai
Rom (v. qui:
Rom e Lega).
Insomma, se è, dunque, naturale (non ho detto giusto, eh?) che la Lega approfitti
di un nemico esterno farlocco, gli extracomunitari, e di quello
interno debolissimo, i cosiddetti “buonisti” (ora ribattezzati persino dai pentastellati “falsi buonisti”, un tempo nel linguaggio berlusconiano “Comunisti” o, in quello del neofascismo, “zecche rosse”, ma son sempre loro),
sottovalutandone o sopravvalutandone la forza, eviti, però, di fare errori marchiani: se ci terrà proprio a mantenere il potere a lungo, ma non dovrei
darle consigli, nevvero?, dovrà ben guardarsi dai tradizionali nemici interni e non fantasmatici della politica italiana: la
corruzione e l'infiltrazione mafiosa.
Altrimenti, poiché le masse possono essere ingannate a lungo, ma non per sempre, saranno monetine. Non in tasca, però! ;-) arz62
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