mercoledì 30 maggio 2018

Ucci! Ucci!...Sento odor di Ministrucci! (post)


Ne ho già parlato in altra occasione. C'è una ragione per cui il livello culturale e di spessore politico dei Ministri in Italia tende verso il basso.
Il fatto che Cottarelli stenti a trovare dei candidati per assumere il ruolo di Ministro ne è la prova.
Chi ha un nome, chi si distingue nella propria professione, insomma, chi è uno stimato membro della società civile oggi non ha alcun vantaggio ad esporsi. Il rischio che, assumendo una carica che un tempo avrebbe fatto gola a tutti, lo stimato Cittadino sia investito da turbinosi ventilatori caricati a merda, scusate la finesse, è alta.
Vi ricordate di Renato Farina? Di Pio Pompa? Insomma, nel giro di pochi giorni chi abbia accesso ad alcune informazioni sensibili (vere o false che siano, non importa) metterà in evidenza ogni piccolo neo della vita del potenziale Ministro.
E, a peggiorare la situazione, ci penserà il sistema mediatico e la viralità dell'informazione ai tempi di Google.
Nel giro di pochi giorni si saprà dello stimato professor, dottor, avvocat, ingegner tutto ciò che di spiacevole ci può essere, perché l'informazione giornalistica e televisiva (che in Italia è in mano a pochissimi soggetti) oggi scava con gusto un po' perverso tra le vostre mutande e il giorno dopo sa persino il colore dei vostri calzini (quelli nell'armadio).
Anche se siete stimati cittadini , troverete poi sulla vostra strada, ed è nelle umane cose, qualcuno disposto a parlar male di voi. Per gelosia professionale, per invidia sociale and so on.
Assumere il ruolo di Ministro vi esporrà, quindi, non solo al potenziale fallimento della vostra esperienza di Governo, ma anche al tritacarne della maldicenza alimentato dalla bile gialla che è in circolo da un bel po' in Italia.
Per cui se qualcuno vuole diventare Ministro lo faccia da novizio e da sprovveduto. Non si spiegherebbe, infatti, il proliferare da un bel po' di non laureati che si occupano di Ministeri di peso, come se i professionisti e i professoroni si fossero nascosti nel bagno per evitare di essere chiamati all'incombenza. “Io Ministro? Manco morto!”
arz62

sabato 26 maggio 2018

L'Europa senza italiani è come un letto o una Carbonara senza guanciale.



Sapete come la penso, per cui cercate di non fraintendere.
Premetto che non ho alcuna simpatia per la coalizione “contrattuale” che sta per andare al Governo.
Vediamo un po', però, che cosa sta succedendo: la finanza internazionale è in fibrillazione, lo spread schizza a quota 200, non appena i due consoli presentano un economista della loro area, e che dovrebbero fare?, apriti cielo!, persino Mattarella si mette di mezzo.
Si può benissimo capire la sua perplessità nei confronti di Savona, ma quest'ultimo ha la fedina penale pulita (a differenza di altri che ha accolto recentemente nel suo ufficio) ed è stato indicato dai due partiti vincenti alle ultime elezioni.
E' la Democrazia, Presidente!
Ora dalla Germania, preceduto da articoli d'oltreoceano, arriva un attacco politico e giornalistico anche attraverso delle vignette che pescano negli stereotipi più vieti sul nostro popolo: gli italiani sono scrocconi, si affidano alla Peste e al Colera per guarire e sono talmente folli da buttarsi con un Ape in un burrone, contentissimi di farlo e pensando di essere fighissimi.
Anche se, come ho già scritto in altra occasione, è un peccato veniale delle vignette prodotte all'estero quando si fa satira nei confronti di un altro Paese, con tali stereotipi negativi che cosa si vuole ottenere?
Si pensa di cambiare così l'esito delle elezioni? Si pensa di indebolire l'immagine dei partiti populisti e sovranisti?
Ecco se si vuole alimentare il populismo, quello più becero, quello che poi sfocia nel Nazionalismo e nelle forme di parafascismo, quello che stanno facendo va benissimo. A mio parere, si intende, non per le teste d'uovo ai vertici europei.
Ho un dubbio terribile, un po' diabolico: la UE ha tutto l'interesse a promuovere un governo populista e xenofobo che alimenti una crisi economica italiana epocale attraverso manovre abborracciate e fallimentari
L'ho scritto. Dio mi perdoni, ma voi, per cortesia non prendetemi sul serio...io mi occupo di Satira e mi posso permettere qualche sparata sulla Luna!
Perché ricorrere a questo diabolico machiavello?
La UE non può più in prima persona imporre sacrifici ai Paesi riottosi. Pena la sua disgregazione.
La soluzione (stupida) è quella di lasciarli nel loro brodo, far evaporare il risparmio dei piccoli (perché quello dei ricchi sarà già all'estero), imporre Flat-tax dove tutti i contribuenti nella notte fiscale siano grigi, costringere i Governi a manovre che erodano le sicurezze dei cittadini attraverso la desertificazione del Welfare, tutti provvedimenti che sono nel DNA ( e nei contratti ;-)) dei partiti sovranisti e populisti.
Oh, accidenti...Ohibò! ..ma non è forse questa la soluzione neoliberista che sta alla base delle politiche UE da un ventennio a questa parte?
Che gli italiani si succino pure un po' di xenofobia per calmare qualche loro istinto aggressivo, che si sentano protagonisti contro lo strapotere pluto-giudaico-massonico-europeista, ma, mi raccomando, non smettano di portare la ricchezza ai pochi e pauperizzare i tanti. Voilà! Il gioco è fatto!

Sembra, ma lasciatemi fare un po' di fantapolitica inoffensiva , che si vogliano comportare come quel burlone Fiorentino che vuole mangiarsi pacconi di popcorn e godersi lo spettacolo dello sfacelo della politica dei suoi avversari.
Una cosa è certa, in questo disastro, ed è un po' spiacevole: in Europa non ce l'hanno solo con i ruspanti salviniani o con i velleitari grillini. Ce l'hanno proprio con gli italiani. Tutti.
Ma un Europa senza gli italiani è come un letto (o una Carbonara) senza guanciale. Un letto funzionale, ma scomodo, un piatto di pasta che è una mappazza da digerire anche senza la P-38 dentro...;-) 
arz62

venerdì 25 maggio 2018

Cammelli e dromedari nel deserto delle idee.


Illustri psicologi hanno spiegato che. quando all'interno di un sistema uno degli elementi costitutivi dello stesso incomincia a segnalare disturbi psicogeni, questi ultimi per osmosi incominciano a trasmigrare come succede, per fare un esempio spiacevole, nel corpo umano quando una cellula impazzisce: essa vaga e compromette il funzionamento di tutti gli organi, fino alla morte dell'organismo stesso.
Non è bello paragonare Renzi a una metastasi, ma ogni sua uscita rischia di infettare quel poco che di sano è rimasto nel Partito Democratico.
Urlare che il timido e balbettante Conte, l'ex steward Di Maio e l'esperto di canzoni melodiche Di Battista siano membri dell'establishment fa veramente tenerezza detto da chi, senza pudore e vergogna, ha accarezzato per anni Confindustria e il sistema bancario italiano con voluttà e reciproco piacere.
Li accusi pure di voler far parte dell'establishment, di aspirare ardentemente a entrare nella stanza dei bottoni, insomma, di comportarsi come ogni partito che, autoproclamatosi rivoluzionario all'opposizione, una volta al potere, incomincia ad apprezzare la comodità dei cuscini sugli scranni del Parlamento e il prezzo calmierato della buvette.
Il cammello intelligente sa che inutile nel bel mezzo del deserto sprecar fiato a dar del gobbo al dromedario, specialmente quando l'oasi è lontana e la sete incomincia a farsi sentire.   arz62


venerdì 18 maggio 2018

Perché parlare male di Sgarbi.

La notizia è questa. Anche la libertà di parola ha dei limiti. Lo sanno tutti i Costituzionalisti. Solo la società dello Spettacolo e della (finta) Informazione fingono di non saperlo:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/18/diffamazione-riina-complice-di-di-matteo-sgarbi-e-sallusti-condannati-risarcimento-per-il-pm/4365073/


Brevi e inutili considerazioni in merito.
Perché parlare male di Sgarbi (in particolare ai genitori)

Lo so che mi sto ficcando nei guai. E' noto che Sgarbi piace. Molto. Piace a molte donne (“Oh, come è colto!”, “Oh, come è alternativo!”, “Oh, come è rivoluzionario!”) e piace anche, ne ho la prova provata, a molti giovani.
E' l'incarnazione dannunziana del Superuomo in mi minore: sa di essere superiore (o almeno lo crede, senza sembrare un radical chic), si può permettere, viste anche le alte cariche istituzionali che gli sono state attribuite, di sputare in faccia a tutti, senza farsi troppe remore sul ruolo che i suoi interlocutori rivestono, offendendoli, urlando "Capra!Capra!Capra!" e facendo il matto.
Incarna, insomma, l' adolescente prepotente, ma con gli strumenti affilati dell'adulto: la cultura, l'eloquio e l'assertività.
Perché non dovrebbe non piacere ai ragazzi?
Premetto che non lo ritengo un ignorante. Non avendo la preoccupazione di lavorare, come molti, per procurarsi il misero pane quotidiano, ha sicuramente avuto più tempo e agio per leggere, frequentare gente interessante, acquisire competenze e viaggiare.
Ha visto sicuramente molto e molto ha imparato, perché, anche se può non piacere, la vita da privilegiato che un tempo si poteva permettere solo l'aristocrazia gli ha permesso di raggiungere quello che a molti cittadini comuni è precluso, compreso al sottoscritto.
Eppure, è , a tutti gli effetti, un personaggio negativo.
Lo so, le categorie morali non sono di moda, ma Sgarbi , proprio per quello che ho scritto qui sopra, e che, riportato in forma non troppo aggressiva, credo possa essere accettato da tutti, è un simbolo non solo dei difetti della nostra società, ma di quelli che tra breve saranno elementi caratteristici delle nuove generazioni, anche perché inconsapevolmente avallate dai padri e dalle madri dei pulcinotti.
Raccolgo alla rinfusa, aggettivandole, le caratteristiche che avete letto senza troppi sconquassi su di lui: adolescenziale, scurrile, aggressivo, superbo, (finto) folle, prepotente, privilegiato, narcisista e impertinente.
Vi piace ancora?
Genitori, non ho nulla in contrario. Bene benissimo!
Sappiate, però, che, con l'esempio, questo personaggio dello Spettacolo più che della Cultura sta educando più di voi i vostri bimbi a valori che forse non condividerete del tutto, nel momento in cui vi toccheranno.
Verrà il momento in cui i vostri mini-Sgarbi vi considereranno dei coglioni perché lavorate tutto il santo giorno, riterranno il vostro  e il loro lavoro  (che non svolgeranno a dovere, ovviamente)  banale, date le capacità che la natura ha loro misteriosamente attribuito, ma che non possono esprimere in un mondo ostile che non capisce la loro genialità. 
Quando vi daranno delle “capre”, ripetendolo ad libitum, per non sentire i vostri consigli e richiami, non lamentatevi: è l'"animus sgarbianus" che esterna i suoi desiderata. 
Quando faranno i matti, e lo faranno, non potrete portarli in TV, però. Dovrete sopportarli, mentre urlano nella loro cameretta. Se continuano, però, dovrete condurli, di forza, perché opporranno resistenza, se va bene, dallo psicologo e, se va male, dallo psichiatra. 
La parcella va dai 70 ai 250 euro. Non demoralizzatevi: potrete scaricarla tra le spese sanitarie!...  ;-) arz62

La mamma degli idioti è sempre incinta




Il mio fotomontaggio fa riferimento in modo parodistico alla campagna finanziata contro l'aborto che riporta il dibattito politico e sociale indietro di 50 anni. Quel che più impressiona è che un diritto delle donne venga associato impropriamente al femminicidio, il che fa presupporre, nella migliore delle ipotesi, che i soliti personaggini retrogradi, appartenenti alle fasce del cattolicesimo integralista e agli ambienti del neofascismo nostrano, non conoscano neanche l'ABC del ragionamento e forse del vocabolario.
Ovviamente gli aderenti a "Citizen GO", in modo esplicito, ma non nel manifesto, fanno riferimento non alle donne che vengono uccise già adulte da mariti/compagni, i veri idioti che non dovrebbero essere mai nati, quelli che non riescono ad accettare la fine di un rapporto che si è incrinato, ma alla pratica odiosa dell'uccisione in grembo delle bambine femmine in molti paesi del mondo. Non in Italia. In Cina. In India.
Nella peggiore delle ipotesi, ma a pensar male ci si azzecca, si vuol far confusione in modo che tutti i gatti siano neri e che discriminare tra l'aborto e l'infanticidio sia impossibile.
Non è difficile vedere chi c'è dietro a "CitizenGO", organizzazione forse nata per altri nobili motivi, non per mestare nel torbido, ma che in Italia si sta trasformando nella sentina delle solite paure degli italiani,  il combustibile gettato a piene mani per il ritorno a una società sempre più intollerante. Ah, sia chiaro: gli sciamannati piromani che attizzano focolai qua e là ci tengono a rappresentarsi come pompieri moderati, mentre gli altri, i combusti, sono il Male incarnato. arz62

domenica 6 maggio 2018

I libri sono superflui.

[Lo so di essere noioso, ma parlo prevalentemente agli insegnanti che sono avvezzi agli argomenti noiosi. Chi non è del gruppo sopporti o, semplicemente, non legga.]
La Regione Sicilia decide che i 200 giorni di scuola siano effettivi. Grande iniziativa: espulsi i progetti, espulse le esperienze di alternanza scuola-lavoro al di fuori dell'orario scolastico, anche le gite. Grandi!
Non penso che si siano resi conto dell'effetto devastante dell'iniziativa, ma stanno consegnando, a mio avviso a ragione, ciò che dovrebbe essere obbligatorio, anche se utilissimo, sia chiaro, fuori dal tempo scuola.
Nessuno nega, nemmeno il sottoscritto, l'utilità e l'efficacia di tutte queste iniziative: la sicurezza stradale, l'educazione affettiva e sessuale, le “Life skills”, l'acquacità, le attività sportive minori, gli scacchi e il badminton...
Peccato che (dove il tempo prolungato non sia sopravvissuto) tali attività proposte fuori dalle attività antimeridiane, e, dunque, considerate non prettamente scolastiche, siano destinate a un lento deperimento.
Convincere le famiglie a far partecipare i pulcinotti ad attività di questo genere il pomeriggio è un'operazione acrobatica, in particolare nel contesto cittadino, forse meno nei contesti non urbani.
Fuori dai denti: le famiglie sono disposte a far sì che siano realizzate solo se inserite all'interno del percorso scolastico ordinario, ma, di fatto, in molte realtà, non tutte perché non voglio generalizzare, sono o solo sopportate (vedi l'educazione affettiva e sessuale che tanti guai sta procurando alla scuola da quando l'integralismo cattolico ha assorbito ingenuamente , e direi colpevolmente, viste le numerose bimbe che si ritrovano gravide a 14 anni e i ragazzi che contraggono malattie sessuali di vario tipo, la teoria che si voglia diffondere la teoria Gender negli istituti scolastici di Stato), delegate (parlo della responsabilità penale e civile dei docenti durante le uscite di istruzione) e favorite, solo quando vedano protagoniste le istituzioni del territorio (se gratuitamente coinvolte, chapeau, se locupletate in qualche modo, il cappello in testa, visto che gli interessi del terzo settore non sono indifferenti).
Tutte queste proposte educative costituiscono generalmente un costo effettivo per la comunità e per le famiglie e spesso un impegno volontario e gratuito del personale della scuola.
Insomma, un sacco di soldi vengono spesi dalle famiglie e dalla comunità per garantire un minimo di servizio pubblico. Il volontariato dei docenti ovviamente viene dato per scontato. Sempre.
Ecco, scusate la virata un po' improvvisa, ma si parla sempre di soldi.
Sappiate che attualmente nella scuola media il tetto di spesa per gli acquisti per i libri scolastici è stato fissato in modo rigido: in una seconda media è previsto un tetto che supera di poco i 100 euro.
In media il libri scolastici costano sui 20/25 euro ( è una questione che riguarda le case editrici, sappiatelo: gli insegnanti subiscono e basta).
Sapete quante materie sono insegnate in una Seconda Media? Una decina.
Sapete poco di matematica come il sottoscritto? 10X20 fa 200.
Sapete anche che ci sono libri triennali ( in Prima si possono acquistare libri triennali e il tetto di spesa, infatti, è più generoso), ma, gioco forza, molti insegnanti in seconda, quest'anno, dovranno fare a meno del libro di testo. Si scanneranno durante i consigli di classe tra pochi giorni (Geografia? Scienze? Tecnologia?Arte?). E il silenzio del MIUR è tombale. Ed è ovvio. I genitori spenderanno meno e non vedranno alcun problema. E gli insegnanti, se non si prenderanno le monetine in testa (ma dovranno raccoglierle ), non hanno ormai voce in capitolo.
Vedo già molti esultare. Si arrangeranno, perdinci, questi perdigiorno!
Il costo dei libri è vero, è oneroso (e gli insegnanti hanno ben consapevolezza del fenomeno).
Uso la solita similitudine facile per spiegare la questione a coloro che non colgono il nesso di causa e effetto: tutti coloro che esultano ora per il risparmio per l'educazione del loro pargolo sarebbero disposti a far operare il loro pulcinotto da un chirurgo con un bisturi arrugginito?
D'accordo, ho tirato troppo la corda: non moriranno di tetano, lo sappiamo, sopravviveranno, ma sono consapevoli a che cosa andranno incontro? Temo di no.

mercoledì 2 maggio 2018

Tra coercizione e lassismo. Il tempo dei figli.


Mi trovo spesso a discutere di questioni educative con colleghi e genitori, in particolare sui metodi coercitivi per impedire comportamenti fortemente “divergenti” da parte di bambini e adolescenti. Facebook offre spesso la risposta semplice per problemi complicati: pullulano in Rete le immagini di zoccoli volanti, di battipanni disneyani sul fondoschiena di Qui, Quo e Qua e di punizioni draconiane per i bimbi che trasgrediscono e per gli adolescenti che provocano coloro che li hanno generati.
I cosiddetti “laudatores temporis acti”, insomma quelli che dicono: “Signora mia, ai miei tempi non succedevano queste cose!”, mi sono umanamente simpatici, ma soffrono di una grave amnesia: la violenza tra i banchi di scuola e fuori dall'ambito scolastico c'è sempre stata e non è mai stata attenuata dalla coercizione aggressiva nell'ambito domestico.
Capisco le ragioni di tutti, ma il ricorso alla forza, anche se talvolta sembra la via più diretta tra i due punti, non è mai, in termini di principio, quella migliore.
Chi pratica discipline marziali lo sa: meglio sfruttare a proprio vantaggio l'aggressività altrui che utilizzarla per fermare l'avversario. Ci sono delle deroghe d'accordo, ma riguardano i casi estremi (rischio della propria incolumità, pericolo per altri et similia), non la normale amministrazione.
Imporre le regole senza l'utilizzo della forza, però, comporta però una gran fatica e, in particolare, un gran dispendio di tempo.
Molti genitori si sono distratti: lentamente, direi in modo subdolo, il tempo da dedicare ai loro figli è stato fagocitato: innanzi tutto dal lavoro (non solo, è vero, ma è un capitolo a parte).
Molte famiglie hanno oggettivamente solo il tempo della sera, e risicatissimo, perché l'abbiocco incombe, e dei rari fine settimana liberi (sempre che non lavorino sabato e domenica) per dedicarsi ai loro pulcinotti.
La litania “è più importante la qualità della quantità” è , lasciatemelo dire, un pannicello pietoso, il cerotto sul ventre per guarire il mal di pancia; insomma un rimedio grazioso, ma inefficace.
I tempi da regalare ai bambini sono ridottissimi e la colpa non è dei genitori, ma di un sistema che ha condotto coloro che si arrischiano a mettere al mondo un figlio di abbandonarlo a se stesso o alle letali attenzioni della generazione dei nonni (che ormai, spesso, sono ancora in età di lavoro, Fornero docet, e si sottraggono all'incombenza, lasciando de facto i genitori soli) o di volenterose babysitter.
Mettiamoci come carico da 90 lo stress che oggi il lavoro comporta: essere lucidi non è facile a fine giornata e chiedere a un genitore di occuparsi della prole in modo consapevole e efficace, quando l'energia è esaurita è una vera crudeltà.
Pensate ai pendolari, pensate alle commesse nei Supermercati la domenica mattina, pensate a chi lavora a 200 km da casa, pensate a chi in certi momenti dell'anno è al lavoro o impegnato con la mente nello stesso non otto, ma dodici/quattordici ore al giorno (che sia titolare o dipendente dell'azienda, non importa).
Ovviamente dire oggi “otto ore per dormire, otto ore per lo svago e otto ore per il lavoro” è uno slogan percepito come comunista ( è uno slogan del Primo maggio quando è stato istituito...)
La stragrande maggioranza degli italiani non è comunista, d'accordo, si è capito, ma coloro che non lo sono sappiano che il neoliberismo ha ottenuto ora tutto quello che ha sempre sognato (rappresentandolo agli occhi di chi ci ha creduto come un Paradiso Terrestre e convincendo vasti strati della ex Sinistra della correttezza dell'operazione): frammentare il lavoro, destabilizzare le sicurezze del lavoratore, ridurne le garanzie, isolare il singolo lavoratore dal contesto solidale degli altri lavoratori.
Ecco queste sono tutte politiche che vanno contro le esigenze dei genitori tutti. 
Comunisti e non. 
Se siete d'accordo con i dettami imperanti del neoliberismo, mi raccomando, non fate figli.
O, se deciderete di procrearli o se lo avete già fatto, non lamentatevi più di tanto della loro protervia, intolleranza e aggressività, tranne che vogliate riappropriarvi del bene più prezioso che, nella migliore delle ipotesi, avete regalato ad altri in cambio di pecunia, ovviamente, con tanta faciloneria (e magari applaudendone la logica di fondo): il tempo.
Chi invece ha dovuto piegarsi a questa logica senza condividerla, pena la povertà, ha tutta la mia solidarietà, ma anche questa, come ben sapete, è un pannicello caldo ;-)
arz62

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