[Lo so di essere noioso, ma parlo prevalentemente agli insegnanti che sono avvezzi agli argomenti noiosi. Chi non è del gruppo sopporti o, semplicemente, non legga.]
La Regione Sicilia decide che i 200 giorni di scuola siano effettivi. Grande iniziativa: espulsi i progetti, espulse le esperienze di alternanza scuola-lavoro al di fuori dell'orario scolastico, anche le gite. Grandi!
Non penso che si siano resi conto dell'effetto devastante dell'iniziativa, ma stanno consegnando, a mio avviso a ragione, ciò che dovrebbe essere obbligatorio, anche se utilissimo, sia chiaro, fuori dal tempo scuola.
Nessuno nega, nemmeno il sottoscritto, l'utilità e l'efficacia di tutte queste iniziative: la sicurezza stradale, l'educazione affettiva e sessuale, le “Life skills”, l'acquacità, le attività sportive minori, gli scacchi e il badminton...
Peccato che (dove il tempo prolungato non sia sopravvissuto) tali attività proposte fuori dalle attività antimeridiane, e, dunque, considerate non prettamente scolastiche, siano destinate a un lento deperimento.
Convincere le famiglie a far partecipare i pulcinotti ad attività di questo genere il pomeriggio è un'operazione acrobatica, in particolare nel contesto cittadino, forse meno nei contesti non urbani.
Fuori dai denti: le famiglie sono disposte a far sì che siano realizzate solo se inserite all'interno del percorso scolastico ordinario, ma, di fatto, in molte realtà, non tutte perché non voglio generalizzare, sono o solo sopportate (vedi l'educazione affettiva e sessuale che tanti guai sta procurando alla scuola da quando l'integralismo cattolico ha assorbito ingenuamente , e direi colpevolmente, viste le numerose bimbe che si ritrovano gravide a 14 anni e i ragazzi che contraggono malattie sessuali di vario tipo, la teoria che si voglia diffondere la teoria Gender negli istituti scolastici di Stato), delegate (parlo della responsabilità penale e civile dei docenti durante le uscite di istruzione) e favorite, solo quando vedano protagoniste le istituzioni del territorio (se gratuitamente coinvolte, chapeau, se locupletate in qualche modo, il cappello in testa, visto che gli interessi del terzo settore non sono indifferenti).
Tutte queste proposte educative costituiscono generalmente un costo effettivo per la comunità e per le famiglie e spesso un impegno volontario e gratuito del personale della scuola.
Insomma, un sacco di soldi vengono spesi dalle famiglie e dalla comunità per garantire un minimo di servizio pubblico. Il volontariato dei docenti ovviamente viene dato per scontato. Sempre.
Ecco, scusate la virata un po' improvvisa, ma si parla sempre di soldi.
Sappiate che attualmente nella scuola media il tetto di spesa per gli acquisti per i libri scolastici è stato fissato in modo rigido: in una seconda media è previsto un tetto che supera di poco i 100 euro.
In media il libri scolastici costano sui 20/25 euro ( è una questione che riguarda le case editrici, sappiatelo: gli insegnanti subiscono e basta).
Sapete quante materie sono insegnate in una Seconda Media? Una decina.
Sapete poco di matematica come il sottoscritto? 10X20 fa 200.
Sapete anche che ci sono libri triennali ( in Prima si possono acquistare libri triennali e il tetto di spesa, infatti, è più generoso), ma, gioco forza, molti insegnanti in seconda, quest'anno, dovranno fare a meno del libro di testo. Si scanneranno durante i consigli di classe tra pochi giorni (Geografia? Scienze? Tecnologia?Arte?). E il silenzio del MIUR è tombale. Ed è ovvio. I genitori spenderanno meno e non vedranno alcun problema. E gli insegnanti, se non si prenderanno le monetine in testa (ma dovranno raccoglierle ), non hanno ormai voce in capitolo.
Vedo già molti esultare. Si arrangeranno, perdinci, questi perdigiorno!
Il costo dei libri è vero, è oneroso (e gli insegnanti hanno ben consapevolezza del fenomeno).
Uso la solita similitudine facile per spiegare la questione a coloro che non colgono il nesso di causa e effetto: tutti coloro che esultano ora per il risparmio per l'educazione del loro pargolo sarebbero disposti a far operare il loro pulcinotto da un chirurgo con un bisturi arrugginito?
D'accordo, ho tirato troppo la corda: non moriranno di tetano, lo sappiamo, sopravviveranno, ma sono consapevoli a che cosa andranno incontro? Temo di no.
Non penso che si siano resi conto dell'effetto devastante dell'iniziativa, ma stanno consegnando, a mio avviso a ragione, ciò che dovrebbe essere obbligatorio, anche se utilissimo, sia chiaro, fuori dal tempo scuola.
Nessuno nega, nemmeno il sottoscritto, l'utilità e l'efficacia di tutte queste iniziative: la sicurezza stradale, l'educazione affettiva e sessuale, le “Life skills”, l'acquacità, le attività sportive minori, gli scacchi e il badminton...
Peccato che (dove il tempo prolungato non sia sopravvissuto) tali attività proposte fuori dalle attività antimeridiane, e, dunque, considerate non prettamente scolastiche, siano destinate a un lento deperimento.
Convincere le famiglie a far partecipare i pulcinotti ad attività di questo genere il pomeriggio è un'operazione acrobatica, in particolare nel contesto cittadino, forse meno nei contesti non urbani.
Fuori dai denti: le famiglie sono disposte a far sì che siano realizzate solo se inserite all'interno del percorso scolastico ordinario, ma, di fatto, in molte realtà, non tutte perché non voglio generalizzare, sono o solo sopportate (vedi l'educazione affettiva e sessuale che tanti guai sta procurando alla scuola da quando l'integralismo cattolico ha assorbito ingenuamente , e direi colpevolmente, viste le numerose bimbe che si ritrovano gravide a 14 anni e i ragazzi che contraggono malattie sessuali di vario tipo, la teoria che si voglia diffondere la teoria Gender negli istituti scolastici di Stato), delegate (parlo della responsabilità penale e civile dei docenti durante le uscite di istruzione) e favorite, solo quando vedano protagoniste le istituzioni del territorio (se gratuitamente coinvolte, chapeau, se locupletate in qualche modo, il cappello in testa, visto che gli interessi del terzo settore non sono indifferenti).
Tutte queste proposte educative costituiscono generalmente un costo effettivo per la comunità e per le famiglie e spesso un impegno volontario e gratuito del personale della scuola.
Insomma, un sacco di soldi vengono spesi dalle famiglie e dalla comunità per garantire un minimo di servizio pubblico. Il volontariato dei docenti ovviamente viene dato per scontato. Sempre.
Ecco, scusate la virata un po' improvvisa, ma si parla sempre di soldi.
Sappiate che attualmente nella scuola media il tetto di spesa per gli acquisti per i libri scolastici è stato fissato in modo rigido: in una seconda media è previsto un tetto che supera di poco i 100 euro.
In media il libri scolastici costano sui 20/25 euro ( è una questione che riguarda le case editrici, sappiatelo: gli insegnanti subiscono e basta).
Sapete quante materie sono insegnate in una Seconda Media? Una decina.
Sapete poco di matematica come il sottoscritto? 10X20 fa 200.
Sapete anche che ci sono libri triennali ( in Prima si possono acquistare libri triennali e il tetto di spesa, infatti, è più generoso), ma, gioco forza, molti insegnanti in seconda, quest'anno, dovranno fare a meno del libro di testo. Si scanneranno durante i consigli di classe tra pochi giorni (Geografia? Scienze? Tecnologia?Arte?). E il silenzio del MIUR è tombale. Ed è ovvio. I genitori spenderanno meno e non vedranno alcun problema. E gli insegnanti, se non si prenderanno le monetine in testa (ma dovranno raccoglierle ), non hanno ormai voce in capitolo.
Vedo già molti esultare. Si arrangeranno, perdinci, questi perdigiorno!
Il costo dei libri è vero, è oneroso (e gli insegnanti hanno ben consapevolezza del fenomeno).
Uso la solita similitudine facile per spiegare la questione a coloro che non colgono il nesso di causa e effetto: tutti coloro che esultano ora per il risparmio per l'educazione del loro pargolo sarebbero disposti a far operare il loro pulcinotto da un chirurgo con un bisturi arrugginito?
D'accordo, ho tirato troppo la corda: non moriranno di tetano, lo sappiamo, sopravviveranno, ma sono consapevoli a che cosa andranno incontro? Temo di no.
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