venerdì 29 marzo 2024

Sulle sgrammaticature.

La netta sensazione che al Governo ci sia una sgrammaticatissima classe politica potrà anche indignare, ma è di fatto uno dei principali motivi per cui molti la ritengono attraente e votabile: è simile a loro e ne incarna perfettamente i difetti.

E non importa neppure che la loro sgrammaticatura non viva solo nelle parole che, si sa, volano senza permanere, ma, quel che è peggio, prenda carne negli atti che, al contrario, sono macine tombali al collo della nostra vita civile.

Insomma, incazzarsi a mille per un congiuntivo sbagliato, per la virgola mancante o sovrabbondante o per la sintassi zoppa permette ad alcuni di noi di mettersi sul seggiolino (bassissimo) del giudice che sentenzia col ditino alzato, ma garantisce anche di stare saldamente attaccati alla propria sedia a coloro che sono oggetto della nostra reprimenda.

Lo so, è un paradosso, ma sorvolare, in certe occasioni, è sicuramente meglio. E fa molto Zen. 😉

giovedì 28 marzo 2024

Magistratura, Psichiatria e Piano Rinascita: agitate bene prima dell'uso.

 Nell’era pre-caduta del Muro di Berlino, se qualcuno in Occidente avesse avanzato una proposta come quella di Nordio, sarebbe stato sommerso da fischi e pernacchie: volete forse “psichiatrizzare” la Magistratura (l’opposizione, gli anticomunisti, gli “anomali”) come si fa in URSS?

Usare la psichiatria per normalizzare l’opposizione era prassi sovieticissima.

E, per chi non ne avesse memoria, meraviglia tra le meraviglie, la lotta negli anni Settanta per l’abolizione dei Manicomi fu dei movimenti di Sinistra in Italia, non di certo della Destra a cui i manicomi, per togliersi dalla vista le “anomalie” non solo psichiatriche, ma anche sociali, andavano benissimo.

Nel dibattito politico, da sempre, chi si oppone ad un’idea viene allegramente collocato nella casella tassonomica della follia: “Lei è un pazzo!”, “Si faccia vedere da uno bravo!”, “Lei è da Manicomio!” sono frasi che spesso ricorrono nei dibattiti politici in Parlamento e nei talk show.

Ora alla chetichella, la propostina iperliberista e ovviamente anticomunista (è un’idea carissima ad un tale che aveva il numero di tessera 1816 della P2)  non sembra suscitare grande interesse nell’opinione pubblica: un trentennio di televisione che ha battuto sul chiodo della Magistratura politicizzata e della Giustizia a orologeria ha sortito il suo bell’effetto.

La psicologia e la psichiatria sono scienze onorevolissime e utilissime.

Nessuno può affermare con sicurezza che non possa esserci  un Magistrato con turbe psichiche e che abbia bisogno di cure psichiatriche, ma pretendere che lo Stato, preventivamente, ne giudichi lo stato psichico sa tanto di invasione di campo furbetto del potere esecutivo nei confronti del potere giudiziario, tant’è che Gratteri, con un facile procedimento logico, e mirando all’effetto paradosso, chiede che lo stesso trattamento sia riservato ai politici; con l’aggiunta di test sull’abuso di alcol e droga, per aggiungere veleno al veleno.  

Ho per abitudine di tenere all’interno delle mie cartellette nel computer Il “Piano di Rinascita Democratica” della P2.

Si parla esplicitamente di subordinazione del CSM alle volontà del Parlamento, alla faccia di quel fessacchiotto di Montesquieu e del principio della separazione dei poteri.

Rileggete il documento, con tanto di matita per le spunte e le sottolineature, e avrete capito parecchio.

Lo trovate (casualmente?) qui nel comodo formato Acrobat: https://www.archivioantimafia.org/p2/piano_rinascita_democratica.pdf

 

venerdì 1 marzo 2024

"Vedo la nonna che con l'ago vuol riparar le mutande rotte". Sulle bussole e sulle navi dopo il voto sardo.

 Vedo troppa esultanza per l’insperata vittoria nelle Regionali in Sardegna.

Già c’è chi preannuncia lo spiedo per Salvini e la caduta verticale della Ducia.

Non è così.

La pancia del Paese è sempre la stessa.

Se la Sinistra vorrà avere la meglio, dovrà percorrere la strada della difesa dei più fragili: quelli che già vedono in bolletta gli effetti del mercato libero nel settore dell’energia e che vivono sulla propria pelle il lavoro precario o, peggio, il lavoro a tempo pieno sottopagato che non permette loro, però, una vita dignitosa.

Per far questo, dovrà espellere come tossine i fanatici del neoliberalismo e i teorici della flessibilità del lavoro come panacea di ogni problema economico di uno Stato.

Fuori dai denti: Renzi e Calenda possono trovare benissimo il loro approdo nell’odierna Destra che nella politica del “Lasseiz-faire” crede assai, se non quando deve difendere qualche potere corporativo (taxisti, balneari, solo per fare un esempio).

In secondo luogo, dovrà disinnescare il percorso europeo che sembra portarci verso una guerra. L’escalation delle spese militari non è una buona idea, se non per gli azionisti di maggioranza delle industrie delle patriottiche armi italiche.

La Destra batterà, come al solito, sui propri tasti: sicurezza, ricerca del nemico di turno (immigrato, comunista o anarchico) e pugno duro con chi non le piace; carezzine per gli amichetti.

Ci sa fare, eh, ma sembra, come ogni pugile “groggy”, che stia perdendo le misure (si veda lo scontro con Mattarella sui fatti di Pisa e l’uscita mediaticamente devastante di quel Leghista che ha messo in contrapposizione la Polizia, che ha sempre ragione, e docenti e genitori, che hanno sempre torto).

La loro nave non sta, comunque, affondando: beccheggia, ma ha una direzione. La Sinistra, come è spesso successo da un ventennio in qua, non perda la propria.

                                                   Lo spin doctor in saldo.

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