mercoledì 12 giugno 2024

Pissi pissi bao bao: Le forche caudine degli Esami di Concorso (post sconsigliato a chi non vive nel mondo della scuola! )

 

Vedo molti miei giovani colleghi impegnati quest’anno allo spasimo per passare il maledetto concorso che dovrebbe traghettarli all’agognato ruolo.

Non c’è niente da fare: sono bravi, seri, eh!, ma, purtroppo, anche un po’ disperati.

Le forche caudine a cui si stanno sottoponendo sono state e sono non solo più umilianti, ma anche più costose, per gli stipendi sempre più sottili, di quanto lo siano state per le generazioni precedenti.

Si dice, e ne sono convinto anch’io, che il lavoro di insegnante sarà uno dei profili professionali più richiesti.

Va benissimo la selezione, d’accordo, ma il mio consiglio è che si miri a quella “medietas” che è il successo di ogni organizzazione.

Vengano pure i super-insegnanti carismatici alla Galimberti e si sbarri senza incertezze la via agli psicopatici e agli incompetenti assoluti che possano far danni.

La scuola, però, ha bisogno di oneste persone, preparate, non per forza dei geni; innanzi tutto, ha bisogno di docenti dotati di energia e non spompati dalla burocrazia scolastica e dai percorsi ad ostacoli.

Insomma, un augurio da parte mia a coloro che ancora devono sottoporsi a quesiti sempre più a prova di Bignami (“Mi parli dell’economia della Rhodesia”, “Mi parli delle fasi della Guerra dei Trent’anni” et similia. Ora googlate pure!) e sempre più lontani dal lavoro reale che, si sa, è un po’ da piromani: accendere fuochi.

A spegnere gli incendi ci pensano i pompieri della routine, della burocrazia, dei disastri della società dell'immagine e, ahimè, per quanto mi riguarda, degli anni che passano e che ti fanno scambiare Roma per Toma. Figuriamoci la Rhodesia con lo Zimbabwe! 

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