sabato 29 giugno 2019

L'infantilismo italiano (Quarta puntata): l'abuso degli alterati.


Mi secca, ma lo devo fare. Anch'io ho lo stesso difetto: ogni tanto eccedo negli alterati. Compagnuccio, fanciullina, ragazzuolo e così via. Me lo hanno fatto notare. Mi scappa.
Va detto che è un portato della mia professione: insegno nelle scuole Medie e il ricorso all'ironia (e non al sarcasmo, se non quando sono all'apice della sopportazione) è un modo per attenuare l'aggressività e veicolare nel verbale quello che non deve esprimersi nel non verbale. Ci siamo intesi.
Ma nell'agone politico, non si dovrebbero utilizzare simili strumenti: è un mondo di adulti che si rivolge a un mondo di adulti.
La politica è per persone forti e responsabili di ciò che si fa e si dice che si contrappongono e si confrontano con l'arma affilata delle parole per veicolare delle idee (se ne hanno).
Quando Capitan Findus si rivolge alla comandante della Sea-Watch, appellandola con il paternalistico “sbruffoncella”, sta sbagliando di grosso.
Carola sarà ricca, sarà tedesca, sarà laureata (ed è il suo peccato più grave agli occhi dell'altro Capitano), ma non è una bambina sorpresa con le mani nella marmellata.
E' un'adulta (giovane, d'accordo, ma non è una ragazzina: è laureata in Scienze nautiche ed è comandante da anni di navi di un certo tonnellaggio. Non è di certo il prototipo della bambocciona) che si sta opponendo ad una legge fortemente voluta dal Capitano. Meglio, e Capitan Findus lo ha detto e lo ha scritto, appellarla come “delinquente” e “criminale”, anche se criminalizzare chi si oppone a leggi discutibilissime sa tanto di nazionalsocialismo.
Chiamarla “sbruffoncella” ( e gli organi di informazione di destra, costole del Berlusconismo, padre putativo del Leghismo e suo finanziatore occulto, ovviamente sono andati a rimorchio) equivale a dire: “ Non ti riconosco come mia avversaria; sei una bimbetta viziata che ha avuto la ventura di sfidarmi. Sta' attenta che ti faccio la bua!”
Carola rischia, assumendosi le proprie responsabilità, la galera senza nascondersi, mentre Capitan Findus non rischia niente, coperto dalle gonne dell'immunità parlamentare e da un consenso consistente degli Italiani.
Chi è, al di là del fatto che Carola è una donna, il papà e chi è il moccioso viziato in questa specifica occasione? Chi è il duro e chi è il mollaccione? Nel linguaggio del machismo di ritorno che piace tanto di questi tempi (non mi appartiene, ma lo utilizzo per scopi nobili), chi ha dimostrato di avere le palle e chi no?

giovedì 27 giugno 2019

L'infantilismo italiano (intervallo).


Non so, ma chi ora con enfasi propone di affondare una nave, dopo averne arrestato il capitano per aver favorito l'immigrazione clandestina, non mi convince.
Allora, tanto per fare un esempio, se si liberasse l'edificio di Casapound occupato abusivamente (e con danno erariale) dovremmo pensare di raderlo al suolo e godere nel contempo?
Date a un bambino il giocattolo di un compagno antipatico e lo farà a pezzi.
La politica italiana sembra sempre di più intrisa di un infantilismo crudele e vendicativo. 
Porta voti, ma non porta da nessuna parte.
Si pensa che indirizzar le bave degli scontenti contro i più debolucci serva al bene del Paese? 
In genere vi ci si affoga. 
In malo modo.


lunedì 24 giugno 2019

L'infantilismo italiano (Terza puntata): "La bella lavanderina"


La Politica con la p maiuscola dovrebbe risolvere o almeno tentare di risolvere i problemi. La politica con la p minuscola ha lo scopo di fingere di risolvere i problemi e, talvolta, di crearli grazie alla propria dabbenaggine. 
Lo scopo di questa politicuzza è sollevare polvere perché l'elettorato non veda bene in che guai va cacciandosi per colpa di una classe politica indegna.
A tale scopo è necessario distrarre continuamente il pubblico come ben sanno gli abili prestidigitatori.
Se si è in due è meglio perché il continuo agitarsi di uno solo può destare sospetto.
Così è necessario che il ruolo di capogioco passi dopo un po' di tempo al compagnuccio di ventura.
Il gioco infantile associato a questo modo di agire e prevalentemente praticato dalle fanciulle, è la “bella lavanderina”.
Ci si mette in cerchio e si recita insieme una filastrocca; la bambina prescelta compie una serie di azioni completamente inutili, così tanto per far passare il tempo. 
Alla fine della filastrocca si passa l'onere di essere protagonisti del gioco con un bel “Bacione”.
La filastrocca è notissima:

La bella lavanderina che lava i fazzoletti per i poveretti, la bella carità,
Fai un salto [la bambina al centro salta]
Fanne un altro [la bambina al centro salta di nuovo]
Fa' la riverenza [la bambina al centro si inchina]
Fa' la penitenza [la bambina al centro si inginocchia]
Ora in su [la bambina al centro guarda in alto]
Ora in giù [la bambina al centro guarda in basso]
Dai un bacio a chi vuoi tu

Ora la tradurrò nelle azioni del governo attuale.

*** è al centro del cerchio.

“Ecco il bell'ometto che odia la povertà,
ma il reddito di cittadinanza non è la carità.
Salta sul balcone,
sorridi del barcone,
inchinati a San Gennaro,
nelle mani del puparo,
le braccia in giù,
il culo in su,
dai un bacio a chi vuoi tu!

*** bacia il ***.


“Ecco il guascone che inventa i mini-bot,
per pagare il debito ce ne vorranno un tot.
Arringa sul balcone,
atteggiati a fascistone,
bacia Padre Pio,
grida: “Prima io!”
il braccio in su,
lo spread in su
dai un bacio a chi vuoi tu!”


E il gioco continua! Buon divertimento! Bacioni, eh! ;-)
arz62

domenica 23 giugno 2019

L'infantilismo italiano (Seconda puntata): "Specchio!"

(Già postato a febbraio)
C'è un gioco infantile che consiste nel mettersi l'uno di fronte all'altro e imitare i gesti, le smorfie e le boccacce di chi è davanti a noi. Ad un certo punto, non si capisce chi imiti e chi sia stato imitato.
Il gioco è bello, eh, ma appartiene all'infanzia poiché, per chi non ne conosce il funzionamento, lo specchio è un oggetto meraviglioso e magico.
Ecco il pessimo giornalismo che contraddistingue l'informazione in Italia  si comporta nello stesso modo.
C'è un clima di intolleranza e questo nessuno lo può negare.
La Sinistra cerca di dimostrare che il clima di intolleranza è incentivato dal Governo o che comunque il Governo è responsabile dell'emersione dell'intolleranza. E' una tesi che va dimostrata. 
Chi è contrario a questa tesi dovrebbe dire: no, non c'è un clima di intolleranza oppure l'intolleranza c'è sempre stata, ma qualcuno sta puntando l'occhio di bue dell'informazione sul fenomeno ad arte.
No, “La Verità”, la Pravda della Destra italiana, non ci sta.
Evidentemente percepisce che l'intolleranza è in aumento. E negarlo sarebbe stupido. 
Potrebbe incolpare Facebook che ha dato libero sfogo agli ubriaconi da bar e ai violenti, la crisi economica (ma evidentemente non conviene tirar fuori l'argomento, quando gli alleati sono al Governo), la scuola o qualsiasi parafulmine che si utilizza in simili occasioni. 
No, “La Verità” utilizza la tecnica dello “Specchio”: il vero razzismo è quello degli antirazzisti.


Come sto osservando da un po', non c'è solo il problema comunicativo legato alle parole, ma anche quello della logica (e, probabilmente, della sintassi). 
In primis, l'espressione razzismo unita a quella di antirazzismo implica l'esistenza del concetto di “razzismo” (parola che, a mio avviso, andrebbe sempre utilizzata con le pinze: il razzismo si manifesta quando dai del “selvaggio” all'uomo di colore e utilizzi l'aggettivo per dire che ogni uomo di colore e la sua progenie manterranno fino alla fine dei tempi questa caratteristica , utilizzo ovviamente il "politically correct” per evitare di essere bloccato su FB. Non si manifesta quando gli dai dell'idiota. Idiota è termine interrazziale,  mentre “selvaggio” implica la superiorità di un'etnia sull'altra. Al panettiere bianco latte puoi dare dell'idiota liberamente, si offenderà, neh!, ma difficilmente lo apostroferesti con l'aggettivo “selvaggio”. L'argomento è più complesso, ma sto semplificando e, come sapete, sono un umorista, non un sociologo).
Quindi, seguendo la logica, solo la logica, l'”antirazzismo”, essendo razzista, avrebbe individuato nei “razzisti” caratteristiche tali da farne un'etnia distinta. Non solo, se sono “razzisti” gli antirazzisti questi ultimi evidentemente pensano che tu nasca “razzista” e che tu possa trasmettere il “razzismo” per via genetica ai tuoi figlioli. 
Purtroppo, queste idee non appartengono alle basi del pensiero di Sinistra (andatevi a leggere o a rileggere Bobbio). 
I“sinistri”, come li chiamano per sbeffeggiarli , credono l'esatto contrario: che razzisti si diventi e che ogni caratteristica morale e intellettuale non si trasmetta di padre in figlio, ma sia condizionata dall'ambiente. Magari si sbagliano, e l'uomo è proprio un legno storto che non si può raddrizzare, ma da lì partono i loro ragionamenti.
Spero di aver confuso un po' le idee al lettore per mettere in chiaro che il gioco dello "Specchio" appartiene all'infanzia e fa il paio con la bellissima espressione "Chi lo dice sa di esserlo!" o quell'altra "Gallina che canta ha fatto l'uovo!", generalmente rivolta al compagnuccio che dice: "Chi ha scoreggiato?"
Praticare simili giochetti da piccini va bene, ma utilizzarli quando si è grandicelli, pur con la voce fessa, e ci si vanta di appartenere all'Ordine dei giornalisti, no.


sabato 22 giugno 2019

L'infantilismo italiano (Prima puntata): lo storpiamento del nome e del cognome.

(Pubblico questa fotografia, ma con ripugnanza. Serve a capire il senso di ciò che sto scrivendo. Mi scuso con Greta, perché il rischio di amplificare, invece di rintuzzare nel lutulento mondo dell'informazione deformata è sempre in agguato).

Ne ho già parlato diffusamente e recupererò materiali già pubblicati sul tema: una delle caratteristiche dei tempi è l'infantilismo in politica e nel giornalismo di bassa lega.
Incomincerò con il caso più recente: c'è una ragazzina che si è resa  protagonista di una battaglia ambientale (per i maligni è passivo strumento di altri poteri).
Si chiama Greta. La conoscono tutti ed è inutile descrivere il personaggio.
Non è una ragazza vezzosa, tutt'altro. Una ragazzina che più facilmente immaginereste all'ultimo banco intenta nella lettura di un libro, mentre tutti i suoi compagnucci smanettano con lo smartphone.
Un giornale, ***, la prende di mira perché non crede al cambiamento climatico. 
La posizione del quotidiano è del tutto legittima: c'è chi dice che la Terra è piatta ed è liberissimo di dirlo, c'è chi crede che i minibot siano una moneta sicurissima e una soluzione fichissima per eliminare il debito pubblico. Non è infantile credere ad un'idiozia: ha a che fare con l'ignoranza e/o, come spesso succede, con la difficoltà di cogliere i legami di causa ed effetto, specialmente quando gli effetti non riguardano il presente, ma un futuro che si pensa sempre non prossimo.
L'infantilismo sta nel prendere in giro la ragazzina perché si chiama Greta. 
Chi crede a Greta è un “gretino”. D'accordo: il giochino di parole può valere per il titolo di un giorno, ma per Greta non è così. Il giornale, definiamolo così, perché esce ogni giorno, batte il tamburo non per l'arco di 24 ore, ma per mesi e forse continuerà per anni.
E arriviamo ad oggi: si prende una fotografia della ragazzina, la peggiore che si possa trovare. E si continua con il giochino dei “gretini che credono a Greta”.
Ecco, per esperienza personale, i ragazzini nelle scuole medie amano storpiare i nomi e cognomi dei compagnucci di classe. Fanno i bulletti e non si fermano facilmente. Ti chiami Cazzullo? Sei morto! Il tuo cognome richiama un salume...Sei finito!
Il docente diligente appena si accorgerà della questione prenderà il bulletto di turno e lo ribalterà. In una secreta stanza, gli spiegherà l'importanza di chiamare le persone per nome e cognome senza storpiatura: se toccherai il nome minerai l'identità di una persona, se storpierai il cognome, offenderai gli affetti familiari che, come si sa, sono sacri. Il bulletto in genere non capirà bene il discorsetto: è un po' zuccone e col pensiero astratto se la cava maluccio. Col sorriso sulla bocca il prof gli chiederà di pronunciare il suo nome e cognome ad alta voce. E con l'arma dell'ironia, attraverso l'esempio, lo prenderà per i fondelli: “Ah, ti chiami Maurizio. Guardiamo su Wikipedia: vedi? Deriva da Mauro e significa figlio di Mauro. E “Mauro” è il nome di quelli che venivano dalla Mauritania: sì, insomma quelli scuri di pelle. Insomma sei un figlio di quelli che tu pigli facilmente per i fondelli. Hai presente il tuo compagnuccio ghanese? La ragazzina senegalese? Magari se non sei proprio nero nero, sei un meticcio, un mulatto, un bardotto. D'ora in po in classe ti chiamerò Maurizio Bardotto, carino, vero?”
E' il momento in cui il bulletto si sbullona e incomincia a cambiare umore. 
Prima era strafottente, ora si placherà un po'. Tenterà l'ultima spiaggia: il ricorso al supergenitore! “Lei non può chiamarmi così! Lo dirò al mio papà!”
E il docente avveduto eviterà di entrare in simmetria col bulletto. Non dirà: “Come osi?” 
Pacatamente e, saltando platealmente uno pede nell'auletta, proferirà queste alate parole: “Oh, qual meraviglia! Avrò occasione di parlare al tuo papà che mai ho visto finora ai colloqui! Che occasione fortunata! Ringrazio i Numi, Zeus e la Trimurti! Non lo dovrò chiamare attraverso la Segreteria e il Dirigente scolastico! Verrà qui da me chiamato da te direttamente, vero? Non dovrò neanche convocarlo al colloquio con una nota sul diario. Oh, che felicità! Che gaudio!”
Il bimbo ormai nel panico si chiuderà nel silenzio del colpevole. E non scriverà nulla sul diario. Ovviamente.
Qualcuno avrà da ridire sul comportamento del docente: troppo sarcasmo e troppa aggressività.
Sono d'accordo: non si dovrebbe mai approfittare delle posizioni di forza. 
Coi ragazzi bisogna avere maggiore sensibilità. 
Eppure nessuno si meraviglia oggi che un giornalista non si vergogni per nulla di aggredire una ragazzina.
Se la sta pigliando con una minorenne, con un uso dell'immagine e del testo violento e aggressivo, praticando, ed è l'aspetto più sgradevole della questione, consapevolmente la presa in giro sul suo aspetto fisico, utilizzando una fotografia infelice che infanga la grazia di una ragazzina un po' speciale, magari lontana dai canoni della bellezza classica, ma che non può che suscitare, nella sua semplicità, simpatia. Ed è un giornalista. Purtroppo.
Se da insegnante chiamassi “nano” un allievo basso, avrei sicuramente e giustamente addosso genitori, Dirigente scolastico e MIUR. 
Visto che i giornalisti di questo quotidiano sono notoriamente contrari al “politically correct”, mi autorizzeranno a chiamare “scemo” un allievo che non capisce il predicativo del soggetto? E i genitori, lettori del *** , mi applaudiranno festosi per la mia totale mancanza di peli sulla lingua?





Pissi pissi bao bao: Fletto, ma non rifletto. Post severamente vietato a coloro che non vivono nel mondo della scuola.



Il Ministro dell'Istruzione pensa di assumere un tot di docenti di Scienze Motorie alla Primaria. Io non sono contrario: anzi. Sono da sempre un disciplinarista (in minoranza) e penso che non ci sia miglior insegnante di chi si sia formato in una specifica disciplina.
Purtroppo, da un trentennio si parla diversamente nella scuola Primaria e Secondaria di Primo grado (accorpata alla Primaria dopo l'istituzione, a mio avviso ferale, degli Istituti comprensivi).
Le discipline sono gabbie, le cui sbarre devono essere abbattute. Ovviamente il modello finlandese è lì a dimostrare che le discipline sono morte e il futuro e nell'interdisciplinarità.
Per cui, per fare un esempio, l'Informatica è materia in Italia sempre interdisciplinare. Nonostante le tre I di berlusconiana memoria.
Insomma, un Informatico vero per insegnare l'Informatica è inutile e superfluo: l'informatica la possono insegnare tutti. Ovviamente, è una scemenza, per chiunque sappia di quel che si parla.
Non farà miglior sortita l' imminente istituzione delle ore di Educazione Civica che si sono sempre insegnate alla meno peggio (ma con qualche competenza in Storia, il che non guastava), utilizzando i docenti di Lettere nelle scuole secondarie e nelle primarie da qualche maestra di buona volontà. Non ci saranno docenti di Diritto ad occuparsi di una disciplina da tutti ritenuta fondamentale oggi, ma gli insegnanti di buona volontà.
Ecco, de facto, ora l'unica disciplina che ha bisogno di personale disciplinarmente formato sono le Scienze Motorie (è solo un caso che il Ministro insegnasse Scienze Motorie?)
Il resto è paccottiglia.
Tremonti, quello che ha detto che con la cultura non si mangia (ma ha smentito, eh!) aleggia sulla superficie delle acque stagnanti dell'istruzione. E per aleggiare c'è bisogno di un buon battito delle braccia che richiede esercizi specifici per pettorali, bicipiti e tricipiti. 
Il cervello, lo sanno tutti, lo sanno anche gli studenti delle Medie, non è un muscolo. 
Meglio non esercitarlo troppo. Riflette, ma non si flette, perdinci!

martedì 18 giugno 2019

Sui "cattivisti".


C'è una logica, perversa, ma consequenziale, nel “cattivismo”. 
Se vedi nel tuo prossimo un “competitor”, se vedi che la rete di chi potrebbe aiutarti risulta incapace di contenere le tue debolezze, se pensi che la tua forza, oltre a quella costituita dalle tue energie interiori, possa essere sostenuta non tanto dalla solidarietà del tuo prossimo e dei tuoi pari, ma solamente dall'aiuto dei tuoi vicini per sangue o per affinità elettiva (famiglia e cerchia di amici), è evidente che ti hanno già frullato per bene il cervello.
Il neoliberismo voleva e ha ottenuto proprio questo: sciogliere i nodi di solidarietà tra gli umani e far sì che il darwinismo sociale dei singoli o delle famiglie amorali avesse la meglio.
Peccato che tu, abitualmente, ti ritrovi nella parte inferiore della scala sociale: non sei un vincente, anche se pensi di esserlo,  ma sei un fottutissimo “loser”, uno che non nessuno inviterebbe al Circolo degli Eletti.
E allora, quando te ne accorgi, urli e te la prendi con chi è più debole di te come Rosso Malpelo, l'orfano della solfatara di Verga, con Ranocchio, lo storpio che saltella male di qui e di là. 
Sei, insomma, la parodia di una novella dell'Ottocento. Patetica e tristissima. 
Rileggi il racconto di Verga, tu che sei vittima dell'inganno, e nell'atteggiamento dell'ingegnere, il padrone della solfatara, scocciatissimo perché obbligato ad abbandonare il teatro per la morte di un meschino, vedrai la reazione delle classi dominanti, a cui consegni da incosciente il tuo destino, per le tue sofferenze. Fastidio, solo fastidio.

giovedì 13 giugno 2019

Sui leoni da tastiera.



Si esercita la violenza in molti modi. Certo, molti pensano, una parola è una parola, un pugno sul naso è un pugno sul naso. Ma le parole sono pietre: fanno male e talvolta uccidono.
Vale per chi è di Destra e per chi è di Sinistra. 
Augurare la morte e/o lo stupro (melius abundare quam deficere, in particolare quando la vittima è donna) a chicchessia è un reato.
Che il destinatario sia Salvini o la Murgia. A Salvini, comunque, ed è dovere di cronaca, lo stupro non glielo augurano.
La Magistratura intervenga e faccia piazza pulita. Subito. Niente galera, sia chiaro, i tempi di risoluzione delle questioni giuridiche sono troppo lunghi: risarcimenti congrui. Rito abbreviato.
Toccate il portafoglio agli Italiani e li spingerete alla Virtù. O bloccategli Facebook se siete Zuckerberg.
Una piccola notazione facile facile: minacciare faccia a faccia perlomeno mette chi proferisce una minaccia a rischio di vendetta, nascondersi dietro il monitor è da vigliacchetti di quarta categoria. Non voglio fare esempi dei gradassi che poi sono diventati capponi nel giro di 24 ore. Capponiamoli, anche se è un'operazione inutile. Già capponi sono.

lunedì 10 giugno 2019

Mini-bot, l'ideuzza che piace tanto e che fa dudu dudù...


Mitraditizzare ossia assuefare gradualmente. Mitridate si allenava con un po' di veleno ogni giorno pur di evitare l'avvelenamento, noi ci mitraditizziamo con le notizie che trapelano senza che nessuno possa confermarle. E ci abituiamo, anche quando le dosi di manipolazione delle coscienze aumentano.
Prima si lancia il sasso nello stagno (e il sasso deve essere bello grosso), poi si vede come reagisce la pubblica opinione: se non reagisce, si lancia un altro sasso più grosso, se reagisce male, si dice che non si voleva lanciare il sasso, figuriamoci: c'era solo l'ipotesi di lanciare il sasso!
Il sasso del giorno riguarda i mini-bot.
La notiziola serpeggiante e che fluisce tra i denti degli esponenti del governo riguarda i fantasmatici mini-bot.
Perché non pagare i dipendenti pubblici con i mini-bot? Perché non pagare le loro buone uscite, le loro pensioni così? I loro stipendi ingrassano il debito pubblico perdinci, e i mini-bot sono una moneta vera, mica sono i soldi del Monopoli!
L'ideuzza sottesa, cucinata da un economista che ha tutta l'aria del pizzicagnolo (e che vi guarda storto dopo averne messo un etto e mezzo di prosciutto sulla bilancia, quando voi ne avevate chiesto uno, e con occhi di triglia e voce supplichevole sussurra un affranto: “Lascio?”), è questa: paghiamo con una moneta di merda chi fa un lavoro di merda.
Coloro che stanno battendo il tamburo dei mini-bot non smentiscono la loro natura.
In cuor loro, d'altronde, pensano che gli statali non lavorino veramente: gli insegnanti si fanno tre mesi di vacanze e gli impiegati comunali giocano a tre sette al computer e si dilettano al gioco dei tre badge per non fare un tubo per l'intero giorno.
Ecco, ma ve lo domando a bassa voce, sennò si allarmano: sapete che Carabinieri, Poliziotti, Guardia di Finanza, tenenti dell'Esercito sono statali, nevvero?
Conoscete per caso un Carabiniere, un Poliziotto, una Guardia di Finanza o un militare?
Bene benissimo: riferite loro, magari condividendo questo post, ma sottovoce, sennò smentiscono subito, che tra breve vi è l'intenzione di retribuirli con una moneta farlocca, che i loro già magri stipendi diventeranno sottili come carta velina e il loro TFR solo un cacofonico flatus vocis, addolcito dalla rotante finale.
Mettete loro nell'orecchio la pulce, anzi il pulcino, che, se fosse anche vero che i mini-bot costituiscono una valuta pregiata e non un miserabile barabatrucco finanziario, non si capisce perché non paghino con questo sistema così innovativo e straordinario, per dare un esempio di virtù dall'alto verso il basso, gli stipendi di Deputati e Senatori. E i loro vitalizi.
Carabinieri, Poliziotti e Guardie di Finanza e Militari di Terra, di Mare e di Cielo si gratteranno l'orecchio e si domanderanno sempre più perplessi per chi diavolo stiano lavorando.
E se due più due fa quattro, il pizzicagnolo (e non solo lui) dovrà scappare velocemente in Svizzera, perché, se lo beccheranno prima del confine, lo infilzeranno come un porceddu sardo.

sabato 8 giugno 2019

Dei motivi per cui appena Renzi apre bocca si perdono 10000 voti.


Volete capire perché la pseudosinistra (perché della Sinistra non ha né gli ideali né i presupposti) non vincerà mai? Ecco: leggete questo post del perdente a vita Renzi.



Non si trovano Navigator? Vero. Si propone, infatti, loro un lavoro precario e a tempo. E sono laureati. Perché ficcarsi in un pasticcio poco chiaro che non porterà loro un ette di prestigio nel loro Curriculum Vitae?
Il pensiero sotteso da parte dei renzucci nostrani, straordinariamente simile a quello di tutte le Destre, è sempre quello: meglio le briciole che il nulla.
Il tema della dignità del lavoro che comporta anche una sicurezza e una retribuzione adeguata non sfiora loro neanche l'anticamera del cervello, anche se è scritto a chiare lettere nel dettato costituzionale.
Il ragionamento è sbagliato, non voglio neanche perdeci troppo tempo: uno che si è fatto in quattro per laurearsi (e oggi, per di più, ci ha speso una bel po' di soldi!), perché dovrebbe imbarcarsi in un'operazione che già di per sé è poco prestigiosa per come è stata prospettata?
Ovviamente il secondo errore è quello di accostarli ai bagnini, come se, tra l'altro, il primo arrivato potesse  accedere a questa professione dopo aver pucciato l'alluce nell'Adriatico. Così, si offendono, nel contempo, i Navigator, i bagnini e i giovani che, a suo avviso, preferiscono le piaghe da decubito da divano al lavoro vero e proprio. Insomma, blaterare via Tweeter è facile, ma è ancor più facile offendere categorie professionali e generazionali non sapendo nulla di quello che si sta dicendo.
Renzi, appena apre bocca, perde 10000 voti. Il PD ancora non se n'è accorto. E la Lega gode. Assai.

venerdì 7 giugno 2019

Il caso Noa e le Fake news



Si pubblica una notizia falsa, quella sulla presunta eutanasia di Noa. I giornalisti ci ricamano sopra. Parlano sul nulla, ma non importa. Quando si rendono conto di aver raccolto cacca e non oro, NON chiedono scusa. Procedono come se nulla fosse con la ridicola idea sottesa: potrebbe essere successo.
Gli analfabeti funzionali albergano anche nelle redazioni dei giornali. Lo dico non per l'errore (e cascarci è facilissimo e nessuno deve essere impiccato al primo albero per un infortunio del mestiere), ma per la mancanza di coscienza di ciò che hanno combinato e che li porta a perseverare nell'inganno di chi si fida di loro. 
Domandina domandona: Dante dove avrebbe collocato simili tipini? ;-)


mercoledì 5 giugno 2019

Come vincere le elezioni. Prima puntata: l'individuazione del nemico interno.



La Lega, purtroppo, non mi paga. Ho dato consigli a destra e a destra e nessuno dei dirigenti di verde vestiti mi ha lasciato un euro su PayPal.
Mi tocca, ma con raccapriccio, poiché non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, dare consigli alla parte avversa.
Il risultato sarò lo stesso, ma insisto in qualità di spin doctor in saldo (fino al prossimo lunedì). Prima o poi qualcuno mi darà retta e mi farà ricco: mi prenoterà una pensione a Cesenatico e avrò un mese di vacanze gratis.

La Sinistra si lamenta: non vale, dice, Capitan Findus parla alla pancia del paese!
Sembra che non capiscano che proprio alla pancia è necessario parlare.
Niente ragionamente elaborati, sofisticherie retoriche, paternali asfissianti. Otterrete solo sbadigli e accuse di radicalchicchismo.
Il popolo ama essere ingannato! E dunque, ingannatelo.
Non da Destra, ma da Sinistra.
Innanzi tutto, individuate un nemico interno odioso. Incominciate con i gruppi sociali, non con i singoli.
Al popolo stanno sulle scatole i ricchi sfondati, vero? Bene, prendete una categoria particolarmente odiosa di ricchi, che ne so? , i possessori di yacht, gli anziani partecipanti con le loro auto d'epoca alle Mille Miglia, i membri della Canottieri di Vattelapesca.
Promettete, con giuramento sulla Bibbia e dopo aver compulsato il Rosario, che quando andrete al potere li sterminerete tutti. Sì, avete capito bene: non che li tasserete, li obbligherete a non ostentare la loro ricchezza o similia. No. No.
Quando andrete al potere, li impiccherete al primo albero. Tutti. Dal primo all'ultimo.
L'aggressività paga. Altrimenti vi attribuiranno le palle mosce. Siate aggressivi e sfrontati. Il vostro nemico va ammazzato. A parole (quando andrete al potere uno yacht lo vorrete anche voi, Orwell insegna).
E ovviamente, dopo la loro eliminazione, prometterete di distribuire le loro ricchezze ai pensionati, agli indigenti e alle mamme in difficoltà. Non è detto che poi lo farete veramente. Basta la minaccia e la promessa. Ad ogni minaccia 100000 voti. Ad ogni promessa altrettali.
Non c'è niente di più facile che spendere in opere di bene i soldi degli altri. Naturalmente, anche se vi riuscisse di accedere al malloppo che spetta a chi conquista il potere, dei pensionati e degli indigenti ve ne farete un baffo.
Sui social diffondete a piene mani foto dei ricchi possessori di navi, moto e auto d'epoca e transatlantici di lusso estremo; descriveteli come oziose piattole della società: non lavorano mai e sono burini arricchiti. Sbeffeggiateli, pubblicate Fake News di anziani che ravanano nei cestini, gli occhi spenti di persone disperate e bambini nella cacca. E di fianco pubblicate le foto dei ricchi epuloni con champagne e donnine burrose a fianco.
Vi daranno degli Stalinisti. Ridete di queste accuse. Stalin è morto, ripetete all'infinito, però, citate, nel contempo, quanto più potete, le sue frasi, variando qualcosina, senza dire che sono del Baffone o che gli sono state attribuite: “Indicatemi un paese dove il governo non appoggi i ricconi, ma i lavoratori che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Un paese simile non c'è e non c'è mai stato al mondo. Solo quando noi saremo al potere, difenderemo a spada tratta chi è in difficoltà: difendemo tutti i lavoratori della città e della campagna , tutti i precari, contro tutti i ricconi e gli sfruttatori.“, , La morte risolve tutti i problemi: niente possessori di yacht nessun problema”, “Non si può fare una rivoluzione portando la maglietta di Trussardi
E se vi diranno che siete favorevoli alle purghe, non negate: fate capire come sarebbe bello che le persone moleste (gli oppositori politici) sparissero di un tratto. Paragonateli ad animalucci molesti e fastidiosi, che ne so?, alle cimici puzzolenti. Qualcuno si lamenta quando si fa disinfestazione?  
Questo è il primo passo. Segue nelle prossime puntate.


martedì 4 giugno 2019

Del potere della persuasione: limiti e difetti.


Mi spiace, perché, purtroppo, non mi so trattenere...e probabilmente mi guasto il sangue inutilmente. Le mie parole, lo so, non servono proprio a nulla. 
Inutile dire che chi sta morendo, in qualsiasi occorrenza dell'esistenza, potrebbe esse suo figlio, sua moglie, suo padre. Il meccanismo di solidarietà, ormai, non scatta.
Inutile, anche perché ormai, e me ne sto rendendo conto, sto sbagliando il tono che diventa sempre più sarcastico e pungente.
E quando la barriera della comunicazione tra opposti schieramenti è così alta, ci si prepara a brutte cose.



domenica 2 giugno 2019

Ventimila leghe sotto la merda del debito pubblico (scusate il francesismo). Di chi è la colpa? Di nessuno!




Semplifico: l'economia va male, il debito aumenta, i Btp della Grecia sono più affidabili di quelli italiani, si sta preparando una bella procedura di infrazione da parte della UE nei confronti del Bel Paese. 
Semplifico ancora di più: siamo nella merda.
Coloro che, nani sulle spalle di giganti, vero, ci hanno condotto al disastro ora non vogliono pagare dazio e fanno di tutto per andare alle elezioni, prima che i nodi vengano al pettine e il loro elettorato si turbi.
Si faranno rieleggere promettendo mari e monti (con la minuscola), dichiarandosi privi di ogni responsabilità per quel che sta succedendo ora.
E' un classico delle Destre estreme: creare le condizioni del Caos e proporsi come coloro che metteranno ordine. 
Dovranno, però, trovare nuovi barbatrucchi se ritorneranno al potere; il cerino rimarrà loro in mano e, prima o poi, si scotteranno le dita.
Sì, la Storia non si ripete, ma qualcuno, una minoranza, si ricorda lo spettacolo. 
E non applaude punto.
arz62

sabato 1 giugno 2019

Minibot per il Megaboom. Petardi di finanza creativa.



Io mi intendo di economia come di botanica vegetale, ma l'introduzione dei “minibot” mi sembrava, comunque, dal punto di vista giornalistico, interessante. L'ideuzza è stata un cavallo di battaglia della Lega per finanziare con un moneta virtuale il debito pubblico (quello che ci sta strozzando) e per aprire la porta di uscita dell'Italia dall'Euro e forse dall'Europa.
L'idea di stampare soldi a casuccia per diventare più ricchi mi è sempre sembrata una trovata divertente, degna della  nostra migliore Commedia all'italiana.
Bene, sappiate che ieri il PD ha votato a favore ...e non è una “Fake News”!
Sul Corriere, sulla Repubblica e sulla Stampa, bisogna cercare qualche accenno alla questione col lanternino.
Ho dovuto leggere la notiziola sull'edizione on line de “La Verità” di Belpietro.
Giornalisti italiani, perché ci costringete a questo? Che cosa vi abbiamo fatto di male?

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