lunedì 18 giugno 2018

Il Coccodrillo e l'uccellino spazzolino ossia come la Lega si sta pappando l'elettorato dei 5 stelle.



Sapete che c'è un uccellino che spazzola i denti del coccodrillo? Così diceva Erodoto e Aristotele aggiungeva che per evitare di far male all'improvvisato igienista dentale il coccodrillo scuoteva di tanto in tanto la testa prima che le fauci si chiudessero, dando così la possibilità all'uccellino di andarsene in luoghi meno pericolosi.
Il nome dell'uccellino varia, ma oggi lo si identifica nel “Pluvianus Aegyptius”.
Ovviamente, dalla vignetta (è solo uno schizzo, perdonate, ma non ho avuto modo di rifinire), potete facilmente intuire di che cosa voglio parlare.
Parlo del fatto che il capo della Lega dei Coccodrilli verdi si accinge a divorare l'uccellino delle 5 Stelle di Orione.
Per ora il dentuto rettile scuote la testa festoso e desidera ardentemente il servizio di pulizia odontoiatrica, ma tra breve, quando l'operazione non sarà più necessaria, potrebbe farne a meno, anche perché c'è un altro ilare uccellino (ma qualcuno sospetta che sia un Caimano), che, finita la Piena, è ben contento di soccorrerlo.
La perdita di potere contrattuale dell'uccellino non è, però, tutta dovuta all'astuzia del Coccodrillo.
L'uccellino ha promesso molto agli agricoltori dell'Alto Nilo (reddito di cittadinanza in primis), concesso molto agli Scribi dell'ex alleato del Coccodrillo, proponendo la lutulenta e limacciosa flat tax e cavalcato, prima timidamente, ora meno, l'onda di piena dell'unico tema oggi realmente sul tavolo di questo governo (al netto delle chiacchiere), l'immigrazione.
Ma la parola d'ordine, il linguaggio usato, la tonalità aggressiva insita in questa iniziativa erano e sono patrimonio della Lega dei Coccodrilli verdi ed è, notate bene, l'unica azione politica che non ha bisogno di copertura finanziaria.
Anzi, nell'ottica della Lega dei Coccodrilli verdi ci si guadagna un po' (peccato che i fondi per gestire la cosiddetta “emergenza sbarchi” siano europei, ma tant'è! Niente sbarchi, niente soldi!).
La parola funziona alla perfezione perché l'elettorato di riferimento della Lega dei Coccodrilli e di parte dei fan delle 5 Stelle di Orione, oltre che appartenere alla classe operaia in via di dissolvimento, è prevalentemente formato da quella classe borghese in via di precarizzazione che sta perdendo punti su punti e che ha una terribile (e ragionevolissima, tra l'altro) paura non solo di perdere il proprio ruolo sociale e i propri pochi soldi ma anche il poco potere di influenza sulla propria vita. E la paura fa prendere lucciole per lanterne.
La forbice che si sta aprendo tra le vere classi privilegiate e la borghesia sarà evidente nel momento in cui coloro che hanno rendite finanziarie e detengono gran parte della ricchezza nazionale cacceranno dal circolo della Feluca quei pezzenti con la Lacoste col Coccodrillo delle Professioni che un tempo erano stati accolti per animare un po' il dibattito culturale, perché parlare solo di soldi, insomma, fino a non tanti anni fa, era considerato volgare! (...ma il Caimano ormai ha sdoganato tutti gli argomenti tabù un tempo banditi nei circoli per bene: oggi si può parlare nei luoghi eletti senza vergogna di soldi, di donnine e di sport come alla Birreria sotto casa...)
Ovviamente la marginalizzazione della borghesia non è per nulla legata alla presenza della migrazione, ma alle politiche liberiste che la Lega del Coccodrillo verde, come i partiti precedenti sia chiaro, non si è mai sognato di rinnegare.
Cari Pesci del Nilo, datemi retta e ascoltate la solita mia facile e inascoltata profezia: non preoccupatevi più di tanto! Fategli mangiare in pace l'uccellino che, credetemi, è già nell'esofago del Capo della Lega e non gli darà gran nutrimento.
Con la complicità del Caimano sudamericano, il Coccodrillo dovrà, però, rivolgervi ancora a voi pesci del Nilo, che, dopo esservi infatuati brevemente del canto dell'uccellino che era sì grazioso e bello, ma che zufolava con tonalità o troppo alte ( “Onestà!Onestà!” Ah! Ah!) o troppo basse (“Vaffanculo” Uh!Uh! ...con verso di upupa), come usanza vuole, probabilmente abboccherete, se non mi darete retta, all'amo con l'esca più appetita tra gli Egizi, il farsi gli affaracci propri.
Cercate, dunque, di cogliere l'insegnamento della breve favoletta dell'uccellino spazzolino.
Allearsi con i violenti anche solo a parole, per un misero pezzo di sanguisuga che penzola loro tra i denti non vale proprio la pena.
Quel che è importante è possedere un linguaggio proprio e magari articolarlo un po' meglio senza farlo diventare una macchinetta da slogan per merli indiani (“E il PD?”, “Su, sveglia!”, “Pidioti”, “Comunisti”, “Destra e Sinistra non esistono più” etc...): è l'unico modo per non farsi sovrastare dal ferale sbattere di fauci di coloro che, non l'avete capito?,  quando non hanno ragioni, fanno ricorso alla forza (e la esercitano senza alcun pentimento...)
Per cui, cari pesci del Nilo, studiate, studiate e studiate e createvi un linguaggio raffinato, articolato e coerente.
Lo so che consigliare ai pesci di imparare un linguaggio è pura follia, ma son profeta, un po' pazzo e tendenzialmente non violento.
Ma voi siete pesci del Nilo, mica del Pisciatello ossia del Rubicone!
L'alternativa la sapete benissimo ed è cruenta: è trasformarvi in piranha che, coalizzati, strazino coi denti aguzzi le coriacee pelli dei coccodrilli e dei caimani, tingendo così il Nilo di rosso.
Dopo esservi sbarazzati dei vostri antagonisti, e aver venduto la pelle degli Alligatoridi a Prada per farne borse di pregio, però, vi servirà ancora una lingua.
Perché chi ha il potere sulla lingua detiene il vero potere.
Chi ne possiede una, come disse un poeta siciliano, non è mai schiavo. E chi la perde, com'è logico, è perduto.
arz62


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