Si parla spesso di analfabetismo
funzionale: sa leggere, sa scrivere, ma non capisce una cippa (riassunto umoristico di una questione ben più complessa, d'accordo).
Lasciamo da parte il sadismo di chi
mette alla berlina l'ignoranza altrui, il che non è di per sé una
cosa bella.
E' evidente, comunque, che chi ha ideato e realizzato le
interviste-trappola pone in evidenza un problema reale.
Chi esprime un'opinione, e penso che
sia un'idea condivisa, dovrebbe avere almeno qualche vago sentore di che cosa
si stia discutendo.
E allora perché gli intervistati si prestano a
simili figure da cioccolatai?
La “vetrinizzazione” di cui parla
Codeluppi? Il fatto che apparire in televisione o su Internet è
sicuramente meglio che scomparire nella massa indistinta di coloro che voce non
hanno?
Boh, francamente non ho risposte facili.
Però, queste persone
votano e indirizzano la politica di un paese.
Anche se non si fossero fatte intervistare avrebbero fatto danno, sia chiaro. Vederli, però, lì a strologare sul nulla fa una certa impressione. Abbiamo sepolto il senso di colpa e abbiamo perso anche il meno pericoloso senso della vergogna. Ci rimane forse solo il senso del ridicolo? E forse è questo il motivo per cui i comici hanno un così grande successo in politica?
Anche se non si fossero fatte intervistare avrebbero fatto danno, sia chiaro. Vederli, però, lì a strologare sul nulla fa una certa impressione. Abbiamo sepolto il senso di colpa e abbiamo perso anche il meno pericoloso senso della vergogna. Ci rimane forse solo il senso del ridicolo? E forse è questo il motivo per cui i comici hanno un così grande successo in politica?
Non è questo un segnale evidente che la democrazia evidenzia ormai crepe che preannunciano qualche pericoloso crollo?
arz62
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