Nell’era pre-caduta del Muro di Berlino, se qualcuno in Occidente avesse avanzato una proposta come quella di Nordio, sarebbe stato sommerso da fischi e pernacchie: volete forse “psichiatrizzare” la Magistratura (l’opposizione, gli anticomunisti, gli “anomali”) come si fa in URSS?
Usare la psichiatria per normalizzare l’opposizione era
prassi sovieticissima.
E, per chi non ne avesse memoria, meraviglia tra le meraviglie, la lotta negli anni
Settanta per l’abolizione dei Manicomi fu dei movimenti di Sinistra in Italia,
non di certo della Destra a cui i manicomi, per togliersi dalla vista le “anomalie”
non solo psichiatriche, ma anche sociali, andavano benissimo.
Nel dibattito politico, da sempre, chi si oppone ad un’idea
viene allegramente collocato nella casella tassonomica della follia: “Lei è un
pazzo!”, “Si faccia vedere da uno bravo!”, “Lei è da Manicomio!” sono frasi che
spesso ricorrono nei dibattiti politici in Parlamento e nei talk show.
Ora alla chetichella, la propostina iperliberista e
ovviamente anticomunista (è un’idea carissima ad un tale che aveva il numero di
tessera 1816 della P2) non sembra
suscitare grande interesse nell’opinione pubblica: un trentennio di televisione
che ha battuto sul chiodo della Magistratura politicizzata e della Giustizia a orologeria
ha sortito il suo bell’effetto.
La psicologia e la psichiatria sono scienze onorevolissime e
utilissime.
Nessuno può affermare con sicurezza che non possa esserci un Magistrato con turbe psichiche e che abbia
bisogno di cure psichiatriche, ma pretendere che lo Stato, preventivamente, ne
giudichi lo stato psichico sa tanto di invasione di campo furbetto del potere esecutivo nei confronti del potere giudiziario, tant’è che Gratteri, con un facile procedimento logico,
e mirando all’effetto paradosso, chiede che lo stesso trattamento sia riservato
ai politici; con l’aggiunta di test sull’abuso di alcol e droga, per aggiungere
veleno al veleno.
Ho per abitudine di tenere all’interno delle mie
cartellette nel computer Il “Piano di Rinascita Democratica” della P2.
Si parla esplicitamente di subordinazione del CSM alle
volontà del Parlamento, alla faccia di quel fessacchiotto di Montesquieu e del
principio della separazione dei poteri.
Rileggete il documento, con tanto di matita per le spunte e
le sottolineature, e avrete capito parecchio.
Lo trovate (casualmente?) qui nel comodo formato Acrobat: https://www.archivioantimafia.org/p2/piano_rinascita_democratica.pdf
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