Allora. Vediamo se ho capito bene. Le nuove indicazioni
ministeriali autorizzano il docente che si imbatterà in un allievo che non ama
la sua materia, non studia, non si dà da fare per superare le sue lacune, ad indicare
sulla pagella con un voto, corredato da un piccolo giudizio globale, il
fallimento dell’incontro o scontro educativo. Capita.
Basta, dunque, con le sanatorie del Consiglio di Classe, i pietosi
pannicelli caldi o freddi atti a occultare le difficoltà dell’allievo riottoso per
poterlo promuovere lo stesso! Il 4 non si trasformerà in 6!
Sì, insomma, lo studente scarsino, anzi scarsissimo (e non
stiamo riferendoci al pulcinotto in difficoltà a cui ogni insegnante degno di
questo nome stenderebbe un tappeto rosso per eliminare ogni asperità sul suo terreno…no!
Stiamo parlando dei ragazzi che non studiano, scaldano il banco, dei Lucignoli
che chi vive nella scuola conosce benissimo, i fieri e talvolta simpaticissimi
cultori del fancazzismo programmatico, dello sbadiglio sistematico, del
compulsivo smanettamento dello smartphone sotto il banco), sia chiaro, sarà
promosso lo stesso, ma il docente potrà dire:” Bene, quei vigliacchetti del mio
Consiglio di Classe ti hanno graziato, ma nella mia materia hai fatto schifo!
Transeat. Il mio dovere l’ho fatto: ho detto la verità e non ti avrò fatto
granché male. Sei promosso, vedi? Ma…”
Bellissimo, vero? Eh, no, cari miei. Troppo semplice!
Se opererà così, il docente integerrimo sarà invitato (non
si sa ancora se coattivamente) a provvedere a un corso di recupero.
Ecco il pacco: il docente che non è riuscito la mattina a suscitare alcun
interesse per quello che va insegnando, che ha visto i lacci delle Nike
attraverso la bocca del fanciullo spalancata per la noia, sarà spinto (moralmente
o coattivamente?) a recuperarlo alle grazie e alla bellezza della disciplina da
lui insegnata, in itinere (ossia con una finzione tipicamente all’italiana: di
mattina, dandogli qualche compitino differenziato) o nelle ore pomeridiane e, perché
no?, con corsi estivi.
Ah, sia chiaro: l’allievo, la cui responsabilità nella
debacle non sarà mai messa in discussione, (“Che cosa c’entra lui? E’
minorenne, no?”) non sarà tenuto alla frequenza di tali corsi predisposti così
generosamente (a spese della collettività) per riportarlo sulla retta via. Potrà
continuare la sua strada, ma con la lettera (o il voto) scarlatto del docente intransigente
su un pezzo di carta il cui utilizzo produttivo, a fine anno, il fanciullo
summenzionato potrà indicarvi con dovizia di dettagli.
Sapete bene come andrà finire, vero?
Abbiamo a che fare con uno Stato (Governo e/o Ministero) che,
non avendo il coraggio di dire che le bocciature nel primo ciclo di istruzione
sono abolite per motivi economici (i bocciati costano) e che la libertà di
insegnamento (e di valutazione) in simili condizioni normative è ormai una pura
trufferia di parole che viene data in pasto a un pubblico di bocca buona, ma spesso
di alito cattivo (visto che, spesso, non la gradisce per nulla, quando viene esercitata)
e un’offa lanciata agli stessi biliosi docenti per acquietarli, ammantandoli
formalmente, ma non nella sostanza, di un
ruolo sociale ormai perso da almeno un ventennio, ricorre a trabocchetti
paradossali per garrotare una Scuola Pubblica che viene vissuta come un costo
insostenibile e improduttivo per la collettività (come vuole, d’altronde, la logica liberista che ha ammorbato la fine
del Millennio scorso e gli inizi di quello presente).
E non c’è limite al peggio! Si pesca, infatti, nel torbido, sfruttando
i peggiori sentimenti degli insegnanti stessi: l’amore per il quieto vivere, l’arte
di destreggiarsi nello slalom tra rogne e TAR e la preservazione con recinto
spinato del piccolo orticello del proprio tornaconto personale.
Insomma, sarà la vittoria di Don Abbondio su Fra Cristoforo,
del dito del pavido rigirato nel colletto sul dito ardito (😉)
rivolto contro la protervia dei potenti.
Vado ora a zappare
anch’io e non me ne vergogno. I miei pomodori a stagione conclusa saranno
buonissimi! Una delizia, siori!
Non li porterò al mercato, comunque…Li assaggerò con chi
saprà apprezzarli (e saranno pochi) nel mio convivio accompagnati dal pan degli
angeli, da un buon olio di oliva e dal sale dell'arguzia e dell'ironia! Arz62
Nessun commento:
Posta un commento