Draghi, d’un botto, ci dice che siamo in guerra senza che una
guerra sia dichiarata. Si disinteressa del tutto del fatto che il costo del gas
e dell’elettricità falcidierà le economie già fragili degli stipendi più magri
e del fatto che l’inflazione si mangerà gran parte degli stipendi. Mette una pezza
provvisoria sulla benzina perché le merci non vanno da sole al mercato.
Tredici miliardi alla difesa li trova subito e la spesa per
l’istruzione è falcidiata dello 0,5% e tutti sanno che era la più bassa d’Europa.
E poi dice con quella voce chioccia: “Rinunceremo ai
condizionatori”. Ovviamente, intende: “Rinuncerete”. Va be’, possiamo
rinunciarci (ma lui no, statene certi), per poi rinunciare anche al
riscaldamento il prossimo inverno.
Se si parla di un 1% di tasse sui grandi patrimoni parte la
canea dei giornali berlusconiani e la proposta finirà nello strame delle idee
farlocche.
Qualcuno ha pensato che Draghi fosse uno statista. Nix: è un Ragioniere titolato e ben introdotto in Europa, anche pignolo, ma un Ragioniere dei Ricchi, non era chiaro?
Tutto qui.
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