lunedì 30 luglio 2012

Bossi e la secessione linguistica

Seguire il Bossi-pensiero è un esercizio  per chi ama i paradossi.
L'Italia ( che esiste ed è uno Stato riconosciuto dagli altri Stati) nel linguaggio bossiano è un'entità dimidiata dalla Padania ( che non esiste o  meglio: esiste solamente nella testa dei Leghisti).
Il giochino delle parole che perdono senso e ne assumono un altro a seconda delle convenienze personali o politiche è divertente, ma anche un po' pericoloso: d'accordo, Ferdinand de Saussure ci ha ben spiegato che il legame tra significante e significato è del tutto arbitrario, ma lo studioso ginevrino ci ha anche detto che un singolo parlante non può modificare la lingua quando quest'ultima è stata codificata e accettata dalla comunità degli altri parlanti.
La secessione bossiana, insomma, parte dalle parole, entità legittimamente plasmabili ( non ci sarebbe Storia della Lingua), ma non attraverso una distorsione che perde di vista il cosiddetto "referente"; chi accetta il giochino desidera che la torre di Babele linguistica si innalzi sino ai Cieli perdendo di vista la Terra (... e la Geografia).
                                                                                                                                                          arz©
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