venerdì 6 maggio 2016

La trasparenza dei trattati commerciali e l' Eurocensura. Kafka è un dilettante.

Premessa maior.

Lo so: il mio è un sito di satira (con la "esse" minuscola o maiuscola, decidete voi); come da statuto, ogni post nasce da un'irritazione per qualche elemento del reale ( per l'uso scorretto delle parole o per qualche sgrammaticatura degli atteggiamenti), ma non si dovrebbe occupare di cose serie, per esempio di economia. Il satirico non ne capisce una cippa.

Premessa minor.

Leggetevi questo articolo di Paolo Attivissimo ( chi non lo conosce si informi: è un giornalista fidedegno e perdipiù assai spiritoso) e capirete perché ne fornisco il link:


Sono un anticomplottista convinto e credo che i fomentatori delle paure di qualsiasi genere, compresa quella dei grandi complotti, spesso agiscano in malafede. Però, però...L'Europa si sta legando mani e piedi in un accordo commerciale con gli USA di cui si sa pochissimo. Molti sono già scesi in piazza, paventando rischi di vario genere.
Aggiungete il fatto che il nome di questo accordo ricorre ad un acronimo impronunciabile: TTIP.
Per sovrammercato potete ora leggere questo resoconto delle forche caudine  cui sono sottoposti gli Europarlamentari per poter aver qualche maggiore ragguaglio. Si capisce che qualcosa di poco trasparente ci deve essere.

Conclusio.

Il TTIP non si sa che cosa sia. E' un pacchetto il cui contenuto è celato ai più. Anzi: programmaticamente il contenuto non deve essere visto. Chi lo vede non lo può descrivere. Chi lo vede è meglio che dica che non l'ha visto.
Ecco il satirico che in me urla che dentro al pacchetto c'è una cacca ( o , se siete amanti dei paradossi della scienza, un gatto vivo o un gatto morto, indifferentemente ;-)).
Lo so che non è satira e la coprolalia dovrei lasciarla ai bambini di tre anni, ma, suvvia, lasciatemi divertire!

Arz

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