domenica 28 maggio 2017

Il principio d'autorità. Giuseppe Antonelli, Volgare eloquenza.

Lettura di questi giorni: Giuseppe Antonelli, Volgare eloquenza. Nel libro si parla di uso della lingua e di politica. Ne ho parlato spesso nel mio sito da un pulpito bassissimo, mentre Giuseppe Antonelli, non c'è nulla da fare, vola alto, più alto di me. Non faccio i complimenti a caso perché il tema è quello è del principio di autorità che il sottoscritto, nonostante le pecche delle umani genti, riconosce. Già la parola autorità ci fa tremare le vene e, ne sono sicuro, c'è già qualcuno che alzerà il ditino: l'autorevolezza è bella, l'autorità sa di forza e di vecchie mutande.
Seguitemi, però, anzi seguite il discorso di Antonelli: “La parresìa è una sorta di libertà di parola a cui è strettamente legata la nozione di verità. O almeno di sincerità: l'etica della parresìa prevede che ciascuno dica ciò che effettivamente pensa, ciò che effettivamente crede vero. Si tratta di un valore etico e politico per il buon funzionamento della democrazia [...] Come spiegava bene Lorella Cedroni, la pratica della parresìa nell'antica Grecia a un certo momento si altera, rivelandosi così pericolosa per la democrazia: se ciascun cittadino può dir la sua e tutte le opinioni si equivalgono avendo pari dignità, l'accesso alla verità diventa problematico e , a volte, definitivamente precluso”.

Eccovi spiegata, in poche parole, la Bebele attuale: nella foga di abbattere il principio di autorità (frutto dell'albero della Conoscenza infestato da qualche baco o serpente diabolico, talora, sia chiaro) si mina con una certa allegria di naufragi il principio della verità, che sarà pur sfuggente, ma a cui tendono tutti: ignoranti, dotti, medici e sapienti ;-)
arz62
P.S. Le citazioni di canzoni degli anni Settanta sono un omaggio a Giuseppe Antonelli. 

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