La ricetta del Cuoco maledetto.
Mettete in un Paese
di cui conoscete il nome
un pizzico di sale
sulle ferite purulente
del suddetto
ossia
corruzion-familism-fancazzism;
necesse est l'anestesia
parziale o totale
con ignoranza crassa,
ferale.
Lasciate macerare
con un etto di paura,
in modo che l'alto
borghese
se la pigli col piccolo,
l'operaio con l'impiegato,
e la partita IVA
con la zia giuliva
dello Stato sperperone;
buona cosa è che
l'immigrato
ammazzi il poverazzo
o viceversa,
perché si eterni
l'eterna lotta dei capponi
destinati al ricco piatto
dei signori.
Aggiungete l'odio,
a buon mercato,
di scemi vari,
e, a difendere
l'identità nazionale,
lasciate l'analfabeta
e che a procomber per la
Religione
ci pensi il buon fedele
del dio Po o del dio Denaro.
Cuocete a fuoco lento
la melma molle,
finché la mediocrazia
si riduca a quarticrazia
per esaltarne un po' il
fetore.
L'opposizion esalti poi
un po' l'aroma,
inseguendo scie,
complotti e idee pie:
che si prepari ben
a diventar classe
digerente,
poiché a diriger il
traffico,
se Dio vuole, sarà
l'atavica fame del potere,
collante ed emulsionante
ideale
del nostro piatto
nazionale.
Se il preparato
avrà cattivo odore,
non se ne faccia colpa al
cuoco,
Vostro Onore!
È la materia prima
che ci manca
e ci tocca rimescolar
sta sbobba
ore e ore
e non c'è maggioritario
o proporzional che tenga!
Perché miscelar
la morchia con lo smegma
a variate dosi,
mi creda,
non rende il piatto
succulento,
lo fa sol più denso
o un po' più lento!
arz62
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