mercoledì 11 ottobre 2017

Il Paese dei pompieri senz'acqua e delle case di carta ( La classe disagiata 2)

Per quanto concerne l'uscita in autonomia dei ragazzi delle scuole medie.
La questione non è nuova e già l'anno scorso c'è stato un putiferio.
Una sentenza della Cassazione rende evidente il vuoto legislativo che espone le scuole, se non seguissero la norma, a un rischio irragionevole e i genitori, nel caso la norma fosse rispettata, a un disagio altrettanto irragionevole.
Ecco in un paese normale se c'è un buco ci si mette una pezza, possibilmente ben cucita. 
E in questo specifico caso spetta al Parlamento legiferare, non ad altri.
Temo che succederà quello che si è verificato l'anno scorso: senza alcun intervento dei pompieri, ci sarà la fiamma, poi i piccoli fuochi e poi il fumo, ma, passata la nottata, sarà tutto come prima, solo con in più gli animi esacerbati dei genitori che se la prenderanno (ingiustamente) con i docenti e i dirigenti e con l'animo in pena di questi ultimi poiché saranno obbligati dalle circostanze a mettere a rischio in una scommessa folle i pochi soldi messi da parte che riescono a raggranellare coloro che guadagnano mille euro o poco più.
Ah, sia chiaro: nessuno glielo riconoscerà e non riceveranno né la gratitudine dei genitori (anche se, de facto, toglieranno loro di mano una patata bollente) né del proprio datore di lavoro che non appena succederà il patatrac inevitabile nelle umane cose li lascerà da soli a combattere con avvocati che, qual avvoltoi, già da ora stanno pregustando, battendo il becco, il pasto (magrissimo) dei loro cadaverici risparmi.


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