Se Matteo parla a braccio, passi, ma se dietro alle sue parole c'è qualcuno che lo consiglia, credo proprio che quest'ultimo debba cambiare mestiere, per essere gentile: non dico altro, altrimenti potrei incorrere nel reato di istigazione al suicidio.
Orbene, ordunque: Matteo Renzi perde in modo netto.
Non so quali siano le ragioni che lo spingono a rimanere in sella al PD, temo il narcisismo, ma non è questo il tema del mio intervento.
A fronte alle offese sanguinosissime del M5s, Matteo proferisce queste testuali parole:
“Se siamo mafiosi, corrotti, se abbiamo le mani sporche di sangue, allora fate il governo senza di noi. Il nostro posto è all'opposizione”.
Ecco, se avesse percepito anche minimamente il clima del Paese, ma bastava scandire più lentamente le parole, non si sarebbe mai espresso in questo modo.
Se qualcuno è mafioso, corrotto e con le mani sporche di sangue, logica vuole che non dovrebbe stare all'opposizione, ma in galera. Punto.
E le parole sono pietre.
Anche perché il discorso che dovrebbe consolidare l'immagine muscolare del leader del PD richiamano non molto alla lontana le parole di un altro personaggio che, dopo essere stato messo alle strette, disse: “Se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere!”
Insomma, Renzi non si difende, come dovrebbe, da un'accusa infondata, stupida e eccessiva (Matteuccio non è di certo un mafioso, assassino e, sia chiaro, non fraintendete le mie parole, non ha nulla a che fare con la violenza del Fascismo delle origini che violento era e non ci piove), ma rivendica un ruolo che dovrebbe consolidarsi in base alle accuse: l'opposizione perinde ac cadaver (per il Mascellone, che era più furbo, la permanenza al Governo prima delle leggi Fascistissime). E con parole che richiamano altre esperienze. Fallimentari. arz62
Nessun commento:
Posta un commento