Non si giudica nessuno dai lanci di agenzia e dalle frattaglie raccolte qua e là dai giornali. Vero. Ma se si lascia che i giornali strombettino l'ultima notizia senza batter ciglio, vuol dire che il messaggio che si vuole far arrivare, distorto o semplificato che sia, va bene lo stesso. Parlare di riforma della scuola e ventilare, come gran trovata, il prolungamento dell'anno scolastico a fine giugno sottende un messaggio abbastanza semplice: riforme a costo zero.
Non un soldo di più.
Il barbatrucco qual è? Ci sono gli insegnanti che sono già pagati (ben pagati per quel che fanno e hanno fatto durante la pandemia secondo la vulgata dei nuovi giornali parrocchiali...sto parlando del Corriere della Sera e di Repubblica) e, per sanare il vulnus che la pandemia ha provocato sia a livello psicologico sia a livello didattico, che ci vuole? Basta portare gli allievi festanti a scuola un altro po', nelle scuole senza impianto di condizionamento e con scarsa aerazione.
Che dire? Un cerotto per il mal di pancia.
E il solito calcio nelle parti basse di chi chiede altro.
Da anni.
Inascoltato.
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