sabato 26 giugno 2021

I Liberisti all'amatriciana che succhiano il sangue allo Stato canaglia.

 

Sarò politicamente scorrettissimo, per cui i nemici della prassi contraria tacciano per coerenza.

 

Questi sono i giornali che hanno diritto al contributo pubblico (a fianco il denaro pubblico a loro dedicato):

Dolomiten 3.088.498,02 euro

Famiglia cristiana 3.000.000 euro

Libero quotidiano 2.703.559,99 euro

Avvenire 2.533.353,97 euro

Italia oggi 2.031.266,98 euro

Il quotidiano del Sud 1.848.080,44 euro

Il manifesto 1.537.625,76 euro

Corriere Romagna 1.109.178,49 euro

Cronacaqui.it 1.103.650,03 euro

Il Foglio 933.228,99 euro

Primorski dnevnik 833.334,04 euro

Il Cittadino 712.049,4 euro

Cronache di (Libra editrice) 629.978,39 euro

Quotidiano di Sicilia 524.703,62 euro

Neue Südtiroler Tageszeitung 516.650,56 euro.

 

Le motivazioni per il finanziamento, costituzionalmente corrette, sono le seguenti:

1.     1- Cooperative giornalistiche che editano quotidiani e periodici;

2.    2- Imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale è detenuto in misura maggioritaria da cooperative, fondazioni o enti senza fini di lucro, limitatamente ad un periodo transitorio di cinque anni dall’entrata in vigore della legge di delega;

3.    3- Enti senza fini di lucro ovvero imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale è interamente detenuto da tali enti;

4.   4-  Imprese editrici che editano quotidiani e periodici espressione di minoranze linguistiche;

5.   5-  Imprese editrici, enti ed associazioni che editano periodici per non vedenti e ipovedenti;

6.     6- Associazioni dei consumatori che editano periodici in materia di tutela del consumatore, iscritte nell’elenco istituito dal Codice del consumo;

7.      7- Imprese editrici di quotidiani e di periodici italiani editi e diffusi all’estero o editi in Italia e diffusi prevalentemente all’estero.

 

"Libero quotidiano", per quel che ne capisco, riceve, per esclusione, il finanziamento per il punto 5.

Però, per ottenere il finanziamento, "Libero" non utilizza il Braille, altrimenti i non vedenti, dopo aver compreso e valutato gli articoli del quotidiano, andrebbero armati di forcone a far strage nella loro redazione come fecero i contadini nelle magioni e castelli dei nobili durante le rivolte in Germania del 1525.

domenica 20 giugno 2021

La politica degli investimenti.

 Prima le botte a Tavazzano ai lavoratori da parte di guardie private prezzolate, poi l'investimento con il TIR del Sindacalista.

Il padronato, per chi ha orecchie e occhi per vedere, sta soffiando sul fuoco e conta sulla complicità dei giornali.
Non sono "incidenti di percorso": sono prove di forza violente.
Temo che gli improvvisati pompieri della crisi sociale stiano sottovalutando sia la qualità di combustibile sia la quantità in crescita del comburente di questo modo di gestire le relazioni con i lavoratori.
Poiché l'intermediazione dei Sindacati tradizionali in costante anossia sta saltando, non si meraviglino delle tempeste che stanno incominciando a far udire i loro borborigmi.
Per ora sono solo schiaffi, ma...

venerdì 18 giugno 2021

Brunetta piange, ma noi abbiamo poco da ridere...

 Brunetta piange: non trova laureati da assumere nella Pubblica Amministrazione. Avvisate Brunetta che tra breve non si troveranno insegnanti e medici e che i cervelli in fuga saranno la norma.

Già l'Italia non sforna laureati, ma ai pochi ben cotti che chiedono pane bianco e stabilità si offrono brioche secche e flessibilità servile.
O cambia la mentalità della nostra borghesia stracciona (quella che apprezza solo la produzione del tondino e sottovaluta l'innovazione e il lavoro intellettuale) o ci troveremo, come predica qualcuno, seguendo la logica del fare, i macellai in sala operatoria e i fruttivendoli, che di un po'di calcolo si intendono, a insegnare Matematica all'Università.
Senza offesa ai macellai e ai fruttivendoli che sanno benissimo fare il loro mestiere e che non si sognerebbero di intraprendere altre carriere se non si trovassero nel paese di Brunetta e Giorgetti.

sabato 12 giugno 2021

Piano piano, lemme lemme...Come un Partito che si dice di Sinistra prepara il terreno, concimandolo col suo silenzio, alla Destra.

 




E’ da anni che blatero (perché blatero? Perché evidentemente è del tutto inutile) in merito alla deriva del linguaggio, quella che a poco a poco ci sta portando alla riproposta in altra veste del periodo peggiore della nostra Storia. Ora, è evidente che dalle parole si sta passando ai fatti. Due episodi apparentemente lontani l’uno dall’altro: uno storico che ha cercato documenti per chiarire le tante parti oscure del delitto Moro è ora indagato come se fosse un pericoloso terrorista e un gruppo di Lavoratori è stato aggredito da guardie armate a difesa dell’azienda grazie anche all’intervento tardivo, ohibò, delle Forze dell’Ordine.

Non entro nel merito dei fatti, ma sono segnali, comunque li si guardi, molto inquietanti.

Anche perché ripropongono atteggiamenti dei sistemi dittatoriali che prendono spazio ben prima del loro definitivo consolidamento.

Insomma, il Fascismo non è diventato improvvisamente tale il 28 ottobre del 1922. E ricordiamoci che un sistema democratico è sopravvissuto prima che avessero la meglio lo strapotere e la violenza delle squadracce fasciste; altrimenti, Matteotti non sarebbe potuto neanche entrare nel Parlamento nel 1924 e denunciare gli abusi dei fascisti durante le elezioni farsa che si erano appena svolte.

 Insomma, il temporale non arriva all’improvviso e le avvisaglie di ciò che avverrà si possono capire ben prima del fulmine e del tuono.

 Ecco ora  che le minacce alla ricerca storica, sotto il velame della necessità di mantenere un segreto di Stato, non possono che non ricordare la repressione nei confronti degli intellettuali antifascisti che, anche quando mangiarono la foglia, non scamparono alla violenza fascista.

Ecco che le azioni di forza di “guardie” private per dirimere le questioni di lavoro, anche grazie (e insisto sul "grazie") al mancato intervento della Polizia e dei Carabinieri, preannunciano il cemento “armato” che legherà fino allo sprofondamento il Fascismo agli Industriali italiani, sodali nel comune intento di debellare l’opposizione dei sindacati e dei partiti di Sinistra.

Il tutto succede oggi, però, diciamocelo senza peli sulla lingua, prima che la Destra vera e propria abbia preso il potere e con il silenzio complice di un partito, il Pd, che sembra proprio aver venduto l’anima al Diavolo nel nome della Realpolitik  e che di mettere becco in simili pinzillacchere non ha alcuna intenzione. Infatti, se ne parla poco. Solo tra noi blateranti disarmati e dispersi.

mercoledì 2 giugno 2021

Pecore bianche e pecore nere.

 


L’immagine del gregge è biblica e, come sa bene chiunque, Cristo è spesso rappresentato dal Buon Pastore.

La metafora (parabola, similitudine, se preferite) che mette in relazione l’uomo e la pecora non ha nulla di irritante, ma lo sta diventando.

In particolare, nella versione dove si contrappongono le pecore bianche (belanti, ingenue e idiote) e le pecore nere (controcorrente, visionarie e intelligenti).

Si diceva non tanto tempo fa che la "spocchia petulans" di sentirsi migliore del proprio interlocutore fosse un difetto di fabbricazione della Sinistra, ma vedo ora che la malattia si sta diffondendo tra no-vax, terrapiattisti, complottisti, movimenti di odi vari destrorsi e negazionisti.

Contrapporre le masse (sicuramente influenzabili e fragili, ma pur sempre "popolo", quando non diventa popolaccio) alle superpecore che, gonfiando il petto e urlando "Velli fortissimamente velli" ;-), dicono di godere di doti di preveggenza, remando controcorrente rispetto al placido e buonista fluire del comune sentire, mi provoca ormai pustole ed esantemi di ogni genere.

Il Novecento è stato un secolo di masse fuorviate, ma anche di pazzoidi del tutto fulminati e per nulla illuminati che hanno provocato qualche genocidio di troppo.

Lasciamo le pecore nei pascoli a fare bee.

E poi, quando arriva, la Livellatrice con la falce messoria non fa differenze: che siate pecore bianche o pecore nere non ha per lei nessuna importanza.

martedì 1 giugno 2021

Oltre la vergogna: Fontana contro la tassa di successione.

 Non ho parole: Fontana che, a suo dire, si è trovato un bel gruzzolo in Svizzera dalla madre dentista (e sembra che ci siano altri conti a sua insaputa da qualche altra parte), invece di mettersi il sacchetto di cartone sulla testa, dall'alto di uno scranno che lui evidentemente ritiene ancora alto, si dice contrario all'imposta di successione. Che lui lo affermi ci sta, ma che il suo elettorato a 1000/1500 euro al mese (se va bene) gli tenga bordone sembra incomprensibile. Ma, come sappiamo, ci sono terrapiattisti che viaggiano in aereo e anche no-vax che confidano ora nella beotaggine altrui per usufruire gratis dell'immunità di gregge. Per non parlare dei fascisti che invocano, quando gli fa comodo, l'articolo 21 di una Costituzione che loro non riconoscono. 

https://www.askanews.it/politica/2021/05/20/fontana-proposta-tassa-successione-fuori-luogo-e-inopportuna-pn_20210520_00277/


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