Sarò
politicamente scorrettissimo, per cui i nemici della prassi contraria tacciano
per coerenza.
Questi sono i giornali che hanno diritto al contributo
pubblico (a fianco il denaro pubblico a loro dedicato):
Dolomiten 3.088.498,02 euro
Famiglia cristiana 3.000.000 euro
Libero quotidiano 2.703.559,99 euro
Avvenire 2.533.353,97 euro
Italia oggi 2.031.266,98 euro
Il quotidiano del Sud 1.848.080,44 euro
Il manifesto 1.537.625,76 euro
Corriere Romagna 1.109.178,49 euro
Cronacaqui.it 1.103.650,03 euro
Il Foglio 933.228,99 euro
Primorski dnevnik 833.334,04 euro
Il Cittadino 712.049,4 euro
Cronache di (Libra editrice) 629.978,39 euro
Quotidiano di Sicilia 524.703,62 euro
Neue Südtiroler Tageszeitung 516.650,56 euro.
Le
motivazioni per il finanziamento, costituzionalmente corrette, sono le
seguenti:
1. 1- Cooperative giornalistiche che editano
quotidiani e periodici;
2. 2- Imprese editrici di quotidiani e periodici
il cui capitale è detenuto in misura maggioritaria da cooperative, fondazioni o
enti senza fini di lucro, limitatamente ad un periodo transitorio di cinque
anni dall’entrata in vigore della legge di delega;
3. 3- Enti senza fini di lucro ovvero imprese
editrici di quotidiani e periodici il cui capitale è interamente detenuto da
tali enti;
4. 4- Imprese editrici che editano quotidiani e
periodici espressione di minoranze linguistiche;
5. 5- Imprese editrici, enti ed associazioni che
editano periodici per non vedenti e ipovedenti;
6. 6- Associazioni dei consumatori che editano
periodici in materia di tutela del consumatore, iscritte nell’elenco istituito
dal Codice del consumo;
7. 7- Imprese editrici di quotidiani e di
periodici italiani editi e diffusi all’estero o editi in Italia e diffusi
prevalentemente all’estero.
"Libero
quotidiano", per quel che ne capisco, riceve, per esclusione, il finanziamento
per il punto 5.
Però, per
ottenere il finanziamento, "Libero" non utilizza il Braille, altrimenti i non vedenti,
dopo aver compreso e valutato gli articoli del quotidiano, andrebbero armati di forcone a far
strage nella loro redazione come fecero i contadini nelle magioni e castelli dei nobili durante
le rivolte in Germania del 1525.