E’ da anni che blatero (perché blatero? Perché evidentemente
è del tutto inutile) in merito alla deriva del linguaggio, quella che a poco a
poco ci sta portando alla riproposta in altra veste del periodo peggiore della
nostra Storia. Ora, è evidente che dalle parole si sta passando ai fatti. Due
episodi apparentemente lontani l’uno dall’altro: uno storico che ha cercato
documenti per chiarire le tante parti oscure del delitto Moro è ora indagato
come se fosse un pericoloso terrorista e un gruppo di Lavoratori è stato
aggredito da guardie armate a difesa dell’azienda grazie anche all’intervento
tardivo, ohibò, delle Forze dell’Ordine.
Non entro nel merito dei fatti, ma sono segnali,
comunque li si guardi, molto inquietanti.
Anche perché ripropongono atteggiamenti dei sistemi
dittatoriali che prendono spazio ben prima del loro definitivo consolidamento.
Insomma, il Fascismo non è diventato improvvisamente tale il
28 ottobre del 1922. E ricordiamoci che un sistema democratico è sopravvissuto prima che avessero la meglio lo strapotere
e la violenza delle squadracce fasciste; altrimenti, Matteotti non sarebbe potuto neanche entrare nel Parlamento nel 1924 e denunciare gli abusi dei
fascisti durante le elezioni farsa che si erano appena svolte.
Insomma, il temporale non arriva all’improvviso e le avvisaglie di ciò che avverrà si possono capire ben prima del fulmine e del tuono.
Ecco ora che le minacce alla ricerca storica, sotto il velame della necessità di mantenere un segreto di Stato, non possono che non ricordare la repressione nei confronti degli intellettuali antifascisti che, anche quando mangiarono la foglia, non scamparono alla violenza fascista.
Ecco che le azioni
di forza di “guardie” private per dirimere le questioni di lavoro, anche grazie (e insisto sul "grazie") al mancato intervento della Polizia e dei Carabinieri, preannunciano il cemento
“armato” che legherà fino allo sprofondamento il Fascismo agli Industriali italiani, sodali nel comune intento di
debellare l’opposizione dei sindacati e dei partiti di Sinistra.
Il tutto succede oggi, però, diciamocelo senza peli sulla lingua,
prima che la Destra vera e propria abbia preso il potere e con il silenzio
complice di un partito, il Pd, che sembra proprio aver venduto l’anima al
Diavolo nel nome della Realpolitik e che di mettere becco in simili pinzillacchere non ha alcuna intenzione.
Infatti, se ne parla poco. Solo tra noi blateranti disarmati e dispersi.
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