In una scuola paritaria della mia città, un Preside ridacchia compiaciuto perché gli allievi dell’Istituto lo acclamano loro “duce”.
Un po’ lo pigliano per i fondelli, sia chiaro, un po’ no: in
quella scuola i giovani virili fanciulli e le dolci impeccabili fanciulle
indossano per regolamento una linda divisa militare, perché lo spirito della
scuola, la sua mission come si dice oggi, è ordine e disciplina.
Ecco, nella scena che si vede, di ordine ce n’è ben poco e
di disciplina ancor meno.
E chi comanda sorride
compiaciuto del cortocircuito che si è generato e, invece di darsi una pacca
con la mano sulla fronte, tende il braccio in modo un po’ goffo e poco
militaresco invero.
Ora l’avvocato difensore del Preside chiamato a trovare la toppa
per tappare il buco, novello esperto in etimologia, a sua discolpa, ricorda che
“duce” deriva da “dux” che, nell’antica Roma, indicava il condottiero degli eserciti.
Ha frequentato evidentemente il Liceo classico con profitto.
Purtroppo per lui, il Preside non ha preferito altri
appellativi derivati dal termine latino: che ne so? Duca o Doge. Né ha
preferito un epiteto ancor più denso di significato e meno ambiguo: imperatore
ossia colui che detiene l’”imperium”.
Nix: ha preferito il “Dux” di cui si è fregiato il
Mascelluto Buce.
Per dare idea dello spirito di cui è impregnato questo Istituto,
se non si è deboli di stomaco, bisogna andare nelle bacheche che commentano il
fatto: nessuno degli strenui difensori delle cause perse che tenti una argomentazione
spericolata come quella tentata dall’avvocato difensore che ha nonostante tutto
la mia comprensione, visto il caso disperato.
No no: c’è il solito tentativo di ristabilire l’1 a 1.
Sì, va be’, c’è stato il Fascismo, ma il comunismo, signora
mia, quanti ne ha fatti di morti?
Ed è inutile rammentare a chi finge di non ricordare in mala
fede, ricorrendo a una similitudine calcistica facile facile e alla loro
portata, che la partita Comunismo-Fascismo in Italia è finita 1 a 0, che non è
prevista partita di ritorno e che i Comunisti, con i Liberali, i Democristiani
e i Socialisti e, ohibò, anche i Monarchici hanno contribuito a cacciare i
nazi-fascisti e hanno scritto una Costituzione che nelle scuole del Regno, ops,
della Repubblica, dovrebbero rispettare tutti.
Su quella Costituzione che è frutto storico dell’antifascismo
giurano, purtroppo ora virtualmente, Ministri, Magistrati, Poliziotti, Carabinieri, Insegnanti e Presidi. Non lo sanno?
Anche i Presidi delle Paritarie che sono così felici di
esercitare una funzione pubblica per potere distogliere qualche fondo alla già ricca
Scuola Pubblica dovrebbero saperlo.
Se fosse un vero Preside con le palle, e non la solita macchietta
con la pancia in dentro e il petto in fuori, avrebbe dovuto sospendere l’intero manipolo in flagranza di reato, minacciando sonore bocciature.
Se risentirete nel filmato malandrino le voci chiocce dei
fanciullini, invece, vi potrete rendere conto che sono del tutto inconsapevoli di
averla fatta grossa: i piccoli soldatini conoscono i loro Comandanti e sanno
che tutto finirà a tarallucci e vino all’interno della Scuola.
Ma all’esterno forse c’è qualcuno che sta preparando la
Diavolina per il barbecue e io sento già puzza di bruciato.
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