Se c'era una grossa tabe della Seconda
Repubblica che mi irritava particolarmente, era quella di disprezzare
il lavoro altrui. Da Brunetta a Finocchiaro ( vedi l'uscita sulle
bidelle), dalle Alpi alle Piramidi, era tutto un pullulare di giudizi
sprezzanti sul lavoro altrui; sul proprio non una parola: non
disturbate il conducente.
Grillo ne ha approfittato e parte del suo
successo nasce dalla superbia dei politici e dalla loro mancanza di
autocritica.
Ora, bel bello, Grillo, nella foga
polemica contro il giornalismo prezzolato e pagato con i soldi
pubblici, si rivolge ad un cronista , che ha osato rivelare qualche
altarino da tener ben nascosto nel dibattito
interno del M5S, in questi termini: “E'...
un povero ragazzo frustrato che per sopravvivere si fa pagare 10 euro
a pezzo".
Ecco riemergere l' antica invettiva, nei
confronti di chi, poarello, se la deve sfangare da precario.
Non ho sentito un fiato levarsi dal suo elettorato per questa sparata indegna.
Ne deduco che, se non sono miliardari, hanno tutti un lavoro a
tempo indeterminato e ben retribuito ( cosa buona e giusta e da
augurare ai precari di tutto il mondo), ma anche la spocchia di chi
parte avvantaggiato. Buon per loro.
Per la notizia: http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/M5S-Grillo-contro-cronista-e-povero-frustrato-da-10-euro-a-pezzo_3238863300.html
Per la notizia: http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/M5S-Grillo-contro-cronista-e-povero-frustrato-da-10-euro-a-pezzo_3238863300.html
arz©
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