sabato 25 giugno 2016

L'esame di cittadinanza per votare? Tra i politici del nostro Parlamento chi lo passerebbe?


L'idea che chi non è informato ( un secolo fa si sarebbe detto analfabeta, più recentemente analfabeta di ritorno e ora , nell'epoca dell'istruzione di massa “debole”, analfabeta funzionale) non debba votare non è nuova.
Bisognerebbe riflettere, però, sulla “ics” che è prevista nelle schede elettorali e refendarie:sono il frutto di una lotta lunga, dolorosa e, diciamolo chiaramente, perfettamente democratica.
Per rimanere nell'ambito locale che mi riguarda, il giorno prima delle elezioni apparivano sui giornali della Curia e sui santini elettorali delle belle schede precompilate in modo che l'elettore analfabeta non si trovasse in eccessivo imbarazzo. Sì, qualche malumore c'era, ma a nessuno sarebbe venuto in mente di accusare l'ingenuo: l'indice, al massimo, indicava il furbetto che approfittava della dabbenaggine di quest'ultimo.
Mi spiace che anche da sinistra venga la proposta indecente di tagliar fuori l'elettorato più facilmente manipolabile dal populista di turno, ora incarnato dal Salvini rupante e dal Grillo vaffunchilizzante.
La Sinistra con la esse maiuscola si batterebbe per una migliore informazione, per una scuola che riuscisse davvero a insegnare l'ABC della Democrazia, per un'incisività maggiore dei partiti e dei sindacati per indirizzare con la forza delle idee e non delle suggestioni gli elettori che non sanno che pesci prendere.
E' un segno dei tempi e del pensiero debole che vi sia la tendenza a punire l'elettore “ignorante” che spesso, tra l'altro, non è tale, ma è solo divergente rispetto ad una posizione che si pensa soggettivamente più ragionevole.
C'è un ma, però: il ruolo dei mass media nella formazione dell'opinione pubblica e della loro oggettiva debolezza per mancanza di indipendenza nel panorama italiano.
Ma anche in merito a questo, si dovrebbe puntare a maggiore pluralismo, a maggiore democrazia. Insomma, in termini generali, la democrazia dovrebbe rendere all'allargamento e non alla restrizione dei diritti e delle opinioni ( anche quelle che non piacciono) , mentre oggi alcuni diritti ( e molte opinioni) risultano troppo frequentemente fastidiosi, in particolare in nome di chi invoca mani libere nel nome della governabilità e dell'indirizzo verticistico della realtà politica italiana. Ma gli Inferi precedono i Superi e per riveder le stelle si deve partire necessariamente ( e umilmente)  dal basso.
arz

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