L'idea che chi non è informato ( un
secolo fa si sarebbe detto analfabeta, più recentemente analfabeta
di ritorno e ora , nell'epoca dell'istruzione di massa “debole”,
analfabeta funzionale) non debba votare non è nuova.
Bisognerebbe riflettere, però, sulla
“ics” che è prevista nelle schede elettorali e refendarie:sono
il frutto di una lotta lunga, dolorosa e, diciamolo chiaramente,
perfettamente democratica.
Per rimanere nell'ambito locale che mi
riguarda, il giorno prima delle elezioni apparivano sui giornali
della Curia e sui santini elettorali delle belle schede precompilate
in modo che l'elettore analfabeta non si trovasse in eccessivo
imbarazzo. Sì, qualche malumore c'era, ma a nessuno sarebbe venuto
in mente di accusare l'ingenuo: l'indice, al massimo, indicava il
furbetto che approfittava della dabbenaggine di quest'ultimo.
Mi spiace che anche da sinistra venga
la proposta indecente di tagliar fuori l'elettorato più facilmente
manipolabile dal populista di turno, ora incarnato dal Salvini
rupante e dal Grillo vaffunchilizzante.
La Sinistra con la esse maiuscola si
batterebbe per una migliore informazione, per una scuola che
riuscisse davvero a insegnare l'ABC della Democrazia, per
un'incisività maggiore dei partiti e dei sindacati per indirizzare
con la forza delle idee e non delle suggestioni gli elettori che non
sanno che pesci prendere.
E' un segno dei tempi e del pensiero
debole che vi sia la tendenza a punire l'elettore “ignorante” che
spesso, tra l'altro, non è tale, ma è solo divergente rispetto ad
una posizione che si pensa soggettivamente più ragionevole.
C'è un ma, però: il ruolo dei mass
media nella formazione dell'opinione pubblica e della loro oggettiva
debolezza per mancanza di indipendenza nel panorama italiano.
Ma anche in merito a questo, si
dovrebbe puntare a maggiore pluralismo, a maggiore democrazia.
Insomma, in termini generali, la democrazia dovrebbe rendere
all'allargamento e non alla restrizione dei diritti e delle opinioni
( anche quelle che non piacciono) , mentre oggi alcuni diritti ( e molte opinioni) risultano troppo frequentemente fastidiosi, in particolare in nome di
chi invoca mani libere nel nome della governabilità e dell'indirizzo
verticistico della realtà politica italiana. Ma gli Inferi precedono
i Superi e per riveder le stelle si deve partire necessariamente ( e umilmente) dal
basso.
arz
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