La parola “demansionamento” fa un
po' paura. Significa che tu, lavoratore, prima hai un ruolo e poi,
improvvisamente, ti ritrovi a ricoprirne un altro, dequalificato
rispetto ai tuoi titoli e rispetto alla tua mansione precedente.
Sono convinto che il demansionamento
che si basa su quel prefisso “de” ( per chi non sa il latino
significa che il movimento è dall'alto verso il basso) sia un
imbroglio bello e buono quando si traveste con nomi che hanno invece
connotazione positiva. Il più noto è “flessibilità”.
Da vent'anni ( da trenta, forse?) alla
parola “flessibilità” si sono inchinati tutti ;-) ( il termine
implica i termini “dinamismo” , “adattamento”, che , da
Darwin in poi, fanno sempre pensare bene: chi si adatta, come ben si
sa, sopravvive. Il corollario che gli altri, i debolucci, possano soccombere, invece, viene
ben nascosto).
Nel mio piccolo, lavoro nel campo
dell'educazione, vedo che persone che si occupavano un tempo
all'educazione si occupano sempre più frequentemente di aspetti
burocratici.
Si vuole formare un “middle
management” che si occupi degli aspetti organizzativi e dei
finanziamenti
(prevalentemente europei, perché il Ministero dell'Istruzione è sempre più avaro) per far funzionare la baracca “scuola”.
(prevalentemente europei, perché il Ministero dell'Istruzione è sempre più avaro) per far funzionare la baracca “scuola”.
Ecco, costoro, quelli che verranno
premiati ( per pochi, pochissimi, spiccioli, sia chiaro) per il loro
impegno extrascolastico, sottratto, more solito, a quello scolastico,
quelli che si occuperanno di interpretare i vari PON che stanno
cadendo qual pioggia battente sulla scuola, gli uomini di buona
volontà che provvederanno per via telematica al corretto
funzionamento della nuova/buona scuola, i sempreconnessi che saranno
reattivi agli input continui che provengono dal Ministero, non hanno
colto il nocciolo della questione: prima insegnavano, e avevano un
ruolo "prestigioso" , e forse per questo sono
stati scelti come persone fidedegne per il nuovo che avanza, ora sono
di fatto demansionati al ruolo di applicati di segreteria ( di cui,
sia chiaro, ho il massimo rispetto, ma che si occupano di un lavoro
che non ha nulla a che fare con l'insegnamento), di operatori e
esecutori acritici di ciò che viene proposto gerarchicamente
dall'alto.
Guadagneranno pochi denari in più, è
vero, ma il loro petto non potrà gonfiarsi più di tanto, temo, pur
riconoscendo in loro le competenze, l'entusiasmo e il desiderio di
migliorare il mondo in cui lavorano e operano. Quando i migliori
raggiungono il loro livello di incompetenza , secondo la nota legge
di Murphy, il sistema comincia a scricchiolare, ma evidentemente la
cosa non interessa a nessuno. O meglio: la cosa interessa tantissimo,
ma è meglio non parlarne troppo in giro.
arz62