Be', piano piano, lemme lemme l'ideona
è arrivata a qualcuno (
http://www.ilgiornale.it/news/interni/abolire-maturit-no-direttamente-scuola-dibattito-isotta-1030101.html)
: è inutile tenere in piedi la scuola pubblica (che costa assai) , eliminare solo l'esame di maturità, come propone Vittorio Feltri, è
un pannicello caldo di scarsa utilità.
Su, coraggio, noi siamo la Destra Radicale, tagliare i rami secchi non è una tragedia!
Su, coraggio, noi siamo la Destra Radicale, tagliare i rami secchi non è una tragedia!
Ovviamente non è un'idea nuova e non è
nemmeno un'idea solo di “destra”, tutt'altro...
Pasolini, insegnante di scuola
media, proponeva l'abolizione della scuola dell'obbligo ( ma , nel
contempo, proponeva di abolire la televisione!), poiché temeva che
l'obbligatorietà avrebbe creato degli ignoranti “consapevoli della
loro ignoranza” e anche un po' arrogantelli, Illich temeva
l'asservimento della scuola alle volontà del mondo industriale.
Se da sinistra, ovviamente che abbia
oggi ancora un senso l'aggettivo, in illo tempore vi era il
legittimo timore che l'istruzione pubblica avrebbe imposto un'ideale
“borghese”, da destra, invece, la tiritera è sempre stata molto
più semplice: la scuola pubblica è un costo economicamente
insostenibile e potenzialmente pericolosa poiché foriera di idee
critiche rispetto al mondo così com'è.
I conservatori sono sempre
stati coerenti: insegnare alle plebi è sempre sconsigliabile e regnare
sull'ignoranza è sempre più facile che combattere con le idee delle masse influenzabili da ideologie pericolose.
Addurre come argomento a favore della
tesi , come fa il lettore del “Giornale”, che l'abolizione della
scuola è dovuta al fatto che quast'ultima non è ormai in grado di
raggiungere lo scopo per cui è nata ossia elevare culturalmente e
socialmente chi è povero in cultura e in denari ( e “ciò
è causa di gravissima discriminazione sociale, non potendo quelli
provenienti da ceti sociali umili consentirsi la preparazione privata
che un tempo non era doveroso”),
è una copertina cortissima , anche se ha una sua verità dettata da
un trentennio di disinvestimento nel settore, per coprire un
obiettivo che è un po' più gretto: eliminare i costi di una
macchina che effettivamente è fuori giri ( nelle morse
contraddittorie di una società che chiede, nel contempo, un premio
al merito, che prevede implicitamente esclusione, e azioni di
inclusione, che prevedono attenzione anche per chi parte in
svantaggio) e consuma troppo carburante.
Peccato che la proposta venga da un
Paese, il nostro, che sta perdendo molti colpi a livello europeo e mondiale: abbiamo il minor
numero di laureati e la fuga dall'Università è ormai drammatica.
Solo gli analfabeti sociali, e i
fautori della Destra deviata ( compresa la P2, fautrice
dell'abolizione del valore legale dei titoli di studio) ne sono un
esempio lampante, non sanno cogliere il nesso tra ricchezza di un
paese e scolarità.
Sognano, i nostalgici, il paesello con
i Baroni, il Medico, il Prete e il Farmacista al Circolo a giocare a
carte e a scacchi. E i contadini a sgobbare, in silenzio, nei campi
e i più disperati ad emigrare con la valigia di cartone. Come si può
notare senza sforzo, più che un sogno conservatore il loro è un
incubo nostalgico...per gli esclusi dal club, ovviamente ;-) arz
A morsi riesco a seguirti nel tuo navigar di pensieri. E' sempre un piacere, son spunti vivaci. E per quanto a volte a chiudere si trovino incubi nostalgici, prorompe in me evidente, il piacere di leggerti. Quindi che ben tu venga. Buona estate.
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