Non vorrei essere frainteso. Nei
confronti della signora che è morta ho una sincera compassione.
Già
è difficile vivere, se , per sovrammercato, però, ci troviamo un
nome che ci segnerà per tutta la vita e che ci sottoporrà ai lazzi
dei compagni di classe, agli ammiccamenti dei vicini di casa, alle
risatine degli idioti di ogni risma, il peso dell'esistenza potrebbe
essere insostenibile. E il condizionale, in questo caso, è un dolce
eufemismo.
Mi auguro che la signora in questione (
che cito solo per evitare altri disastri di tale entità) sia
riuscita a metabolizzare la disgrazia di avere un nome e un cognome
così terribilmente accostati, che sia riuscita a vivere una vita per
quanto possibile “normale”; non posso pensare che i suoi due
genitori, nell'attimo fatale dell'attribuzione di un nome alla
figlia, però, si siano macchiati di un delitto difficilmente
perdonabile , anche se qualcuno troverà le attenuanti nell'ignoranza
e nell'inconsapevolezza del disastro onomastico compiuto.
Che la terra sia lieve alla signora, ma
che un macigno schiacci quei genitori che per ignoranza, per spirito
goliardico, per malinteso senso dell'umorismo attribuiscono alla loro
prole un nome che sarà una macina appesa al collo per tutta
un'esistenza.
arz
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