Riprendo a scrivere qualcosa, dopo una
pausa di relax (durante la quale ho approfittato per una sommaria
revisione di alcuni miei parametri corporei che tendevano, more
solito, ad una certa anarchia; sulle questioni di salute, pur se
rivoluzionari nello spirito, diventiamo tutti abbastanza
conservatori, chi più chi meno ;-)).
L'argomento è futile rispetto ad altre
tragedie di ben altro spessore, ma devo ammettere che l'avverarsi di
alcune previsioni funeste che pochi anni fa sarebbero state
considerate pura fantascienza mi ha costretto a scrivere qualche
notazioncella.
Ammetto che l'oggetto della mia
irritazione questa volta non ha a che fare con questioni
linguistiche.
Ma veniamo ai fatti : a New York in uno
stesso grattacielo dovranno convivere persone con reddito diverso (
per approfondire la questione leggete qui:
http://blog.casa.it/2014/07/22/york-condominio-lusso-crea-ingressi-separati-ricchi-poveri/
) per cui si è deciso di provvedere a due ingressi separati, l'uno
per i “poveri” e l'altro per i “ricchi”.
Ovviamente, molti troveranno la
questione del tutto pacifica : il “non amo la miscela tra l'alta e
bassa gente” valeva per l'oste di Cesarea nella poesia gozzaniana e
vale ancora.
Esistono circoli esclusivi (e non da oggi) anche in molte città italiane che prevedono di fatto una
divisione tra chi si può permettere l'ingresso e chi no, e prevalentemente per semplici questioni di censo.
Fa un po' specie che, però, in questa
occasione, pochi abbiano ricordato esplicitamente le pratiche di
segregazione razziale che dividevano i neri dai bianchi, quelle che
impedivano ai neri di andare nelle scuole, sui bus e nei bagni dei
bianchi e che, insomma, stabilire due entrate distinte significa far
rientrare dalla finestra un "modus operandi" che gli statunitensi dovrebbero
aver gettato dalla porta non solo per via legislativa, ma per un
effettivo cambiamento di mentalità rispetto ad un errore storico e
umano.
E invece no.
E' un dato assodato che la povertà sia
ormai un elemento insostenibile allo sguardo delle classi
privilegiate (vedi le iniziative per liberare nei nostri centri
cittadini dai barboni e dai mendicanti) e che più la crisi morde,
più vi è la tendenza ad allontanare chi ne è vittima dagli occhi
e dal cuore, se ne ha uno, di chi ne è scampato, talvolta, alla grande ( perché spesso ha
speculato sulle disgrazie altrui per arricchirsi ancora di più).
Be', osservare che ciò accade in un
paese dove il cristianesimo è dominante fa una certa impressione ( ... e sto parlando degli Stati Uniti ;-))
Qualcuno ha osservato maliziosamente
che vi è un motivo per cui la scritta “In God we trust”
campeggia sulle banconote americane: chi non le maneggia non può
confidare in nulla e, come si sul dire, può attaccarsi al tram, coloro che ne possiedono in abbondanza possono confidare, in proporzione al numero di
bigliettoni posseduti, nella benevolenza di un Dio che non a caso, nella loro ottica, li
ha resi così belli, ricchi, bianchi e, soprattutto, cristianissimi.
arz ©
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