giovedì 2 ottobre 2014

Renzi, il TFR, Mitridate, il veleno e il suicidio di una generazione.


Riassumo la storiella: Mitridate, re del Ponto, temendo di essere avvelenato, chiese al suo medico di fiducia di essere tutelato da qualsiasi miscuglio potenzialmente mortale.
Il medico, senza conoscere Paracelso che doveva ancora nascere, decise di somministrargli ogni giorno una cinquantina di veleni in piccole quantità.
L'antidoto funzionò così bene che, messo alle strette e spinto dalle circostanze a suicidarsi, Pompeo Magno era alle porte, Mitridate dovette chiedere aiuto per morire a qualcuno che fosse disponibile a pugnalarlo. In un colpo solo. Il veleno non sarebbe bastato.
Ecco, Renzuccio ha avuto una bella pensata: abituiamo gradualmente i lavoratori a rinunciare a quelle piccole accortezze che una società matura ha per tutelarli da eventuali imprevisti.
Il TFR, a fronte della magra pensione, è ( era?) il gruzzoletto per la vecchiaia, la sicurezza su cui , dopo aver tanto faticato, chi va in pensione può contare, il risparmio che lo libera dalla dipendenza di qualcun altro ( dai figli, in primis).
Ovviamente, Renzuccio sa con chi parla: perché lo Stato ti dovrebbe obbligare ad un prelievo, quando tu sei ovviamente  così accorto da investire il capitale in qualche bel fondo di investimento con interessi tali che, quando sarai vecchio, il tuo capitale sarà assai rivalutato? Perché lo Stato vuole amministrare i tuoi risparmi? Gatta ci cova. L'elettore renzista, more solito, ci casca. Il ragionamento, posto in questi termini, è vero, non fa una grinza.
Quando c'è poi da scegliere l'interesse personale a quello pubblico non ci sono dubbi ( e in questo renzismo e berlusconismo sono la faccia della stessa , falsissima, moneta).
Peccato che il TRF sia ( fosse) una tutela non soltanto per quegli scialacquatori che tutto spendono quando hanno qualcosa in mano, ma per quelli che, pur provetti amministratori dei loro beni , non dovranno assumersi , attraverso un meccanismo che spinge tutti al risparmio, l'onere di mantenere, lor formichine, le cicale spendaccione che in vecchiaia in qualsiasi caso peseranno sul gobbo della comunità.
L'obiettivo secondario di Renzuccio è, però, anche un altro: abituare gradualmente un popolo alla mancanza di tutele.
E' vero che i giovani oggi non ne hanno ( niente pensione, niente TFR, niente lavoro a tempo indeterminato etc...), ma convincerli che togliere agli altri ciò che essi non possono e potranno godere sarà loro di giovamento è una vera truffa.
Il veleno, lentamente iniettato, avrà i suoi effetti: indifferenti al veleno della mancanza di tutele, si abitueranno ad ogni vessazione, e, giunti allo stremo, ricorreranno al pugnale: non per colpire, come sarebbe logico, se fossero più accorti, chi li ha portati in tale condizione, ma loro stessi.
Touché! L'istigazione al suicidio, da quel che ne so, è ancora un reato, o sbaglio?
                                                                                                                                                        arz

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