domenica 13 gennaio 2013

La maleducazione del Cavaliere ( quella che piace tanto agli italiani).






Molti lo hanno notato e qualcuno, scambiandolo per un numero da avanspettacolo, ha riso, ma pochi, nei commenti del poi, si sono soffermati sul significato simbolico ( neppure tanto sottile) della pulizia della sedia da parte di S..
Prima di accomodarsi sul sedile su cui si era seduto il giornalista suo acerrimo oppositore, S. ha rispolverato il vecchio fazzoletto da naso ( ormai si usano i Kleenex) che lo fa tanto uomo degli anni Cinquanta e ha incominciato con movimenti concentrici a renderlo utilizzabile; tale gesto si fa abitualmente quando il sedile è sporco per preservare il fondo dei pantaloni da eventuali sozzure.
Ecco: a me, ma sono patologicamente irritabile, ha ricordato tanto la disinfestazione dei vagoni del treno utilizzato da alcune donne nigeriane tentata da un neonazista vestito di verde non tanto tempo fa.
Come al solito siamo troppo buoni ( come dice di essere S.): noi non lo faremmo.
Ma se, affossato l'abituale politically correct che ci viene continuamente rinfacciato come una tabe, utilizzassimo lo stesso trattamento con i fan dell'appestatore della nostra democrazia ( uno che ha giurato sulla Costituzione e poi continuamente ci sputa sopra) ?
Perché , quando incontriamo questi amanti delle gag di questo gran campione dell'umorismo, stringere loro ancora la mano?
Se proprio fossimo costretti, potremmo calzare velocemente un bel guanto di lattice o, per rendere più efficace il concetto, quei bei sacchettini neri che servono per contenere le cacche dei nostri cani...
Sai che risate si farebbero! Che spiritosoni diventeremmo ai loro occhi, quando avremo dimenticato che anche il peggiore degli uomini rimane sotto sotto ancora un uomo (e non una deiezione)!
arz©
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