venerdì 10 aprile 2015

Sui fatti di Milano: l'invisibile manina che rende intelligenti persino gli sciocchi omicidi.

E' noto che il pensiero magico non ha mai abbandonato l'uomo, nonostante l'Illuminismo e la lotta contro ogni genere di superstizione. Però, è ben strano che il pensiero magico influenzi taluni che mai si sognerebbero di definirsi superstiziosi e gonzi a tal punto da cadere vittime di qualsivoglia suggestione.
Partiamo dai fatti, in breve, per dimostrare il mio assunto: un imprenditore uccide in modo barbaro un socio, un avvocato e un giudice all'interno del Tribunale di Milano. Sia stato preso da follia o da un lucido piano per vendicarsi dalle accuse di bancarotta fraudolenta poco importa. Un omicida. Punto e basta e c'è poco da discutere.
Chi mai si sentirebbe di difendere l'autore di una strage?
Non è ancora successo, ma , come ben sa chi ogni tanto legge le mie righe alla buona, ho doti di preveggenza ( razionale, ahimè, e non magica) : date tempo di far raffreddare i cadaveri delle povere vittime di questo fattaccio e vedrete che cominceranno ad apparire sui mass media i seguenti discorsi:

1- L'omicida è a sua volta una vittima ( della crisi, del mondo politico, della congiuntura astrale di Giove e Saturno, vedete voi)
2-La disperazione tutto giustifica: anche il ricorso all'omicidio.
3- Lo Stato è il nemico degli imprenditori che sono “costretti” a fare quello che fanno.
Le vittime sono dei complici dello Stato malvagio e, tutto sommato, se la sono meritata ( in particolare, il giudice).

Come sarà possibile arrivare a questa distorsione della realtà?
Semplice: chi ragiona in questi termini è vittima del pensiero magico.
Sappiamo che in realtà le ideologie ( che non sono affatto delle schifezze in sé e per sé) non sono morte come molti dicono : ne sopravvive solo una, senza alcuna contrapposizione, condita da una fideista adesione a un concetto preso pari pari dal mondo della magia.
Adam Smith ( chiaramente nella versione stravolta di tutti i fanatici) aleggia su di noi: la mano invisibile regolatrice del mercato ravana nel pentolone, la considerazione che seguendo il proprio egoismo si può fare il bene pubblico costituisce il condimento principale, mettiamoci un po' di sana predestinazione calvinista, code di rospo e ali di pipistrello, mischiamo il tutto e la pozione magica è pronta.
Eccovi in sunto il ragionamento (se tale si può definire): il suddetto omicida è un imprenditore, giusto? Chi è imprenditore è un predestinato da Dio, un eletto: non può essere considerato un poveraccio, giammai!, che sa fare male il proprio mestiere. Di imprenditori incapaci l'ideologia dominante non prevede l'esistenza. Se un imprenditore fallisce e si ficca nei guai, è colpa di qualche forza a lui ostile. In genere, è lo Stato, nemico giurato di ogni “intrapresa” ( ….e, accidenti. se avessero realmente letto Adam Smith, non direbbero simili baggianate!) e ogni rappresentante dello Stato a partire dai Tribunali è il giunto cardanico di questo meccanismo infernale.
Voilà: l'omicida è una vittima e le vittime sono colpevoli.
Eccovi la rana trasformata in Principe e i principi del pensiero razionale trasformati in merda... ;-) arz


Aggiornamento ore 12.55 10/4/2015:
Ecco:
http://www.fanpage.it/claudio-giardiello-vittima-dello-stato-su-facebook-pagine-per-il-killer-di-milano/











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